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ER – i medici in prima linea

Non c’è sempre una soluzione per tutti i mali, perché questo non è un atollo paradisiaco, ma un luogo “infernale” come dice il promo.

ER

E.R., tratto dallomonimo libro dello scrittore Micheal Crichton, autore di molti best seller tra cui, Jurassic Park, è di nuovo sugli schermi italiani. La settima serie è orfana di due dei suoi protagonisti più noti: il pediatra Doug Ross (George Clooney) e la capo infermiera Carol Hathaway (Joanna). Il duo più famoso di E.R. però è stata ben rimpiazzato da unaltra coppia di medici, quella formata dalla bella e simpatica dottoressa inglese Elizabeth Corday (Alex Kingston) e dello storico Dr. Mark Green (Anthony Edwards). Sono loro, i protagonisti assoluti di questa nuova serie. Ancora single, ma comunque figura centrale del telefilm, John Carter (Noah Wyle), dopo lallontanamento di Clooney dalla serie sembra essere candidato a diventare il nuovo sex symbol del policlinico della Contea di Chicago.
Nella puntata dapertura Carter affronta una delle sfide più difficili, uscire dalla droga e dallalcol di cui ormai non può più fare a meno. Come tutti gli americani che hanno problemi dalcol, anche lui va dagli alcolisti anonimi, dove incontra una studentessa di medicina, ed ex infermiera Abby Lockhart (Maura Tierney) del policlinico con gli stessi suoi problemi dalcol e costretta a rimandare di un anno la sua specializzazione perché lex marito non le ha pagato le tasse universitarie. Notevole come sempre la sceneggiatura e la descrizione dei medici, mai banalizzata e appiattita sulla figura del dottore super-eroe senza difetti che sconfigge qualsiasi malattia.

Nelle corsie del policlinico di Chicago i pazienti muoiono, rimangono paralizzati, alle volte anche per una banale distrazione degli operatori sanitari, come avviene nella prima puntata dellultima serie. Non cè sempre una soluzione per tutti i mali, perché questo non è un atollo paradisiaco, ma un luogo infernale come dice il promo. I medici, poi sono più umani che mai, e se dovessimo contare i difetti e le imperfezioni di questi personaggi, sarebbero sicuramente superiori ai meriti. I medici di E.R. non sono dei modelli da seguire, ma sono sicuramente molto verosimili, a differenza di altri sceneggiati dove i medici vengono dipinti come degli onnipotenti semidei, in grado di guarire con un miracolo qualsiasi degente. In E.R. anche i medici possono diventare per qualche tempo pazienti, e per ritornare ad esercitare sono costretti a sottoporsi a controlli e prove umilianti, così come avviene a Carter, costretto a prendere una medicina che inibisce luso delle droghe davanti agli occhi vigli di Mark e Kerry Weaver (Laura Innes), pena limmediato allontanamento dallospedale.