Al di fuori dai percorsi più battuti, in un remoto villaggio di frontiera tra l’Italia e la Slovenia, in mezzo ai boschi e nel silenzio delle montagne, ogni anno a Luglio ci si può fermare alla Stazione Topolò-Postaja Topolove con la certezza di ritrovarsi in un crocevia di culture di frontiera e di sperimentazioni sonore e visuali, circondati dal calore e dall’ospitalità degli abitanti di Topolò-Topolove.
A Topolò, in provincia di Udine e al confine con la Slovenia, oltre alla Stazione con relativa sala d’aspetto, ci sono l’aereoporto, l’Istituto di Topologia, le ambasciate e l’Ufficio Postale che garantisce il contatto costante con paesi che non si trovano sulle mappe e con gli stati della coscienza. Aperto nel 2002 dall’artista poliedrico Piermario Ciani, prematuramente scomparso nel 2006, l’Ufficio Postale è uno dei molti luoghi immaginari di questo paese reale che da sedici anni ormai ospita e organizza con passione e con amore il festival Stazione Topolò-Postaja Topolove, per i topolucianesi “la festa”.
Artisti visivi, musicisti e danzatori provenienti da tutto il mondo vengono ospitati nelle case degli abitanti di Topolò e il viaggiatore che voglia sostare nel paese in quei giorni si trova a respirare un’atmosfera creativa e pregna di sorprese: passeggiando tra i vicoli del paese ci si può imbattere in una videoinstallazione in una cantina, realizzata dall’artista canadese Katherine Liberovskaya, o nascosto dietro un fienile, in un concerto del musicista e compositore Phill Niblock, direttore della Fondazione Experimenta Intermedia di New York. Ci si può unire ad una passeggiata nel bosco fino al confine con la Slovenia sulle tracce dei percorsi della cortina di ferro ascoltando il suono del monocordofono di Michael Delia, musicista interdisciplinare.
Il 4 Luglio, giorno di apertura della Stazione, sono in programma, tra le altre cose, una performance di Pi Keohavong, direttore artistico della compagnia “Bamboopera”; già danzatore della compagnia statunitense “Momix”, e una chiacchierata con il giornalista e critico teatrale Gianluca Favetto che racconterà della “Volta che il Giro passò da Topolò”.
Tra conversazioni, passeggiate e improvvisazioni gli eventi si susseguiranno fino al 19 Luglio, per due settimane di poesia e creatività in un contesto dove l’arte si lega al piacere di stare insieme ed alla scoperta dei luoghi della mente.