Una madre, una figlia e una bilancia. Così si apre il primo capitolo del romanzo autobiografico di Valerie Frankel, “Il diavolo veste la 40”. Un triangolo che ossessionerà Val dalla prima infanzia all’età adulta. La madre e la bilancia, gli altri due vertici di questo triangolo, diventano le presenze di una vita trascorsa a combattere contro una dipendenza seria, quella dalle diete.
Val è una ragazzina leggermente (solo leggermente!) sovrappeso con una madre grassofobica che sin dalla prima infanzia le trasmette una continua insoddisfazione per il suo aspetto fisico: complice un ambiente sociale (l’alta borghesia ebrea del New Jersey) che, nelle descrizioni della Frenkel, sembra fatto apposta per alimentare nevrosi, Val si ritrova ben presto catturata in una spirale di successi e fallimenti segnati, inevitabilmente, dalla taglia indossata.
Con uno stile ironico e tagliente, Valerie Frenkel, affermata giornalista di riviste femminili e autrice di numerosi romanzi di successo, svela la sua lotta contro un demone che le si è agitato dentro per decenni, impedendole di vivere pienamente le esperienze positive che la vita le avrebbe riservato. Due matrimoni, entrambi felici (nonostante la perdita del primo marito), due figlie adorabili, una carriera piena di successi non sono state per molto tempo sufficienti a impedire a quel demone di tormentare l’autrice-protagonista di questo romanzo.
Diete su diete, di qualsiasi tipo, tutte inevitabilmente destinate al fallimento, il terrore puro di ritrovarsi davanti allo specchio a scrutare i chili di troppo adagiati sulla pancia o sui glutei, l’insicurezza data dalle battute degli altri, anche le più innocenti. Val riesce a liberarsi di tutto questo solo nel momento in cui accetta di fermarsi, fare i conti con traumi emotivi radicati nel passato e cominciare a vivere e a riguardarsi, a prendersi veramente cura di sé e di chi le sta intorno. Cercando negli altri non approvazione per la sua linea perfetta, ma per la sua capacità di trasmettere sensazioni positive e diffondere buonumore.
Cosa rimane di tutte le diete, i cibi ipocalorici, le torture fisiche e psicologiche a cui Val si è sottoposta per decenni, passando da un estremo (privarsi di tutto) all’altro (affondare nel cibo e nella pigrizia)? Molte cicatrici, certo. Ma anche la consapevolezza che accettarsi e volersi bene è il primo passo per essere una persona migliore, anche dal punto di vista fisico. Con l’aiuto di una regolare attività fisica, naturalmente.
Autore: Valerie Frenkel
Titolo: Il Diavolo veste la 40
Editore: DeAgostini
Pagine: 285
Prezzo: € 15,00