Da “Matrix” ai fratelli Wachowski, passando per la trilogia del “Signore degli Anelli”.
Un disco, una piccola opera dove ad arte si mescolano suggestioni giunte dalla letteratura e dal cinema. Autore, Arturo Stalteri, pianista straordinario e noto conduttore radiofonico, lo abbiamo incontrato in occasione della presentazione della sua ultima fatica Half Angels un’opera al femminile, ispirata ad un mondo incantato, popolato da creature immaginarie.
“Il disco nasce dal desiderio di rendere omaggio ad alcune eroine del fantasy, della fantascienza e del feilleuton. Personaggi apparentemente fragili, ma capaci di momenti di straordinaria determinazione…”
Le sue performance spesso diventano una vera e propria installazione artistica, la sua è un’arte che non teme la contaminazione…
“Assolutamente… la mia storia artistica vive di connessioni apparentemente lontanissime. Basti pensare al grande amore che nutro per Chopin e per i Rolling Stones! Non mi piacciono le barriere e non credo nella purezza dell’arte. In nome della cosiddetta “purezza” sono state perpetrate le più grandi infamie. Credo però nella purezza degli intenti, in poche parole in coloro che esprimono realmente quello che sentono, senza ragionare sulla effettiva “spendibilità” di quello che fanno, in termini di rientri di popolarità”.
Nelle sua carriera vanta collaborazioni con alcuni grandi della musica (Brian Eno, David Sylvian) e del cinema (Verdone). Esperienze uniche, e di grande arricchimento.
“Ognuno di questi personaggi ha raccontato e racconta tuttora storie importanti. Sylvian esprime totalmente se stesso (negli ultimi anni lo ha fatto operando scelte molto difficili). Eno continua ad interrogarsi sulla funzione dell’arte con la “a” maiuscola. Verdone ci parla di noi stessi attraverso un sorriso intriso di malinconia. Vorrei anche citare Franco Battiato, col quale ho avuto il piacere di lavorare; è uno dei pochi artisti capaci ancora di stupirmi, basti pensare a Inneres Auge”.
Con chi desidererebbe suonare o esibirsi?
“In Italia senz’altro con Enrico Pieranunzi. Fuori dal nostro paese, Sigur Ros, Radiohead, Dan Ar Braz… e ovviamente i mitici Rolling Stones!”
Oltre ad essere un pianista straordinario lei conduce alcune rubriche musicali su Radiotre. È un vantaggio o uno svantaggio essere anche dall’altra parte del palco?
“Entrambe le cose: la radio ti dà una grande popolarità, ma a quel punto devi essere molto convincente per farti apprezzare anche come musicista. Del resto io sono entrambe le cose (e molto altro, come tutti…), ho cominciato a fare radio a vent’anni, due anni prima di diplomarmi in pianoforte!”
La sua curiosità spazia dal classico al panorama extracolto. Cosa rappresenta per lei la musica e più in generale l’arte
“Domanda da un milione di dollari! Forse uno dei motivi più validi per sopportare la complessità della vita…”
Torniamo alla sua ultima fatica, le donne come ispirazione, chi è la sua musa?
“Senz’altro Galadriel, comunque ogni donna che rappresenti magicamente luce e oscurità”.
Il suo disco è una sorta di piccolo film in musica, ci può raccontare questo viaggio.
“Il viaggio è essenzialmente cinematografico, infatti quasi tutti i personaggi del disco nascono da libri che sono stati trasferiti su pellicola, o sono nati già all’interno di un film.
Per me è stato anche un vero e proprio itinerario musicale: ho ritrovato in parte le mie origini classiche e prog, fino al mio interesse per il minimalismo con un cuore”.
Half Angels
Arturo Stalteri
Imperia -Libreria Ragazzi il 20 novembre,
Roma -Galleria VM21 il 9 dicembre,
Borgo Valsugana -Galleria ArteSella il 18 dicembre