Presso le Officine Minganti a Bologna inaugura un progetto espositivo site specific dedicato agli artisti emergenti della Bit Art Gallery dal titolo The Difference.
“La parola d’ordine – afferma il curatore Piero Deggiovanni – è demolire i simulacri attraverso un recuperato esercizio della propria capacità critica e di giudizio. La differenza, allora, non si riferisce più ad una accettazione passiva dell’esserci, ad un depotenziamento del soggetto, ma all’abbandono di questa prospettiva a favore di un soggetto che torni ad essere artefice del proprio destino, propositivo, eticamente anche, e ciò può accadere solo ribaltando l’ordine dei “valori” oggi dominanti in Italia e nel resto del mondo globalizzato”.
Cinque gli artisti coinvolti: Roberta Rose Cavallari, Caterina Curzola, Francesco Di Tillo, Stefano Guerrini, Silvia Venturi. The Difference è una mostra collettiva in cui gli artisti esprimono, attraverso un personale percorso creativo, la propria idea di “differenza”.
Nucleo centrale dell’intero progetto è il video A Hole Can Make A Difference di Roberta Rose Cavallari e Caterina Curzola. Il video rappresenta la progressiva liberazione di una donna dalle costrizioni che ne limitano l’azione e reprimono la soggettività, simbolicamente rappresentate dal un velo che ne copre il volto. La lacerazione che la performer produce, tagliando il velo all’altezza della bocca, è la rappresentazione ideale di un nuovo inizio, il respirare per la prima volta o, forse, nuovamente, in modo autonomo.
Entrambe le artiste propongono, inoltre, lavori realizzati separatamente, Roberta Rose Cavallari presenta una serie di disegni di grandi dimensioni, il progetto web_hole di Caterina Curzola, pone, invece, il problema della difficoltà della comunicazione interpersonale nell’epoca della massima espansione e diffusione dei mass-media portatili e delle forme di comunicazione in rete. Il progetto si concretizza in una serie di foto ottenute con l’ausilio di una webcam che ritrae persone da tutto il mondo colte nell’atto di urlare.
Francesco Di Tillo, propone invece Aria Fresca, una installazione sonora, il rumore del vento in loop, creando nel pubblico una sorta di separazione psicologica fra l’ambiente circostante e il suono primordiale e naturale del vento.
Stefano Guerrini, diversamente, parte dalla parola hole (buco) e compie un percorso che lo conduce direttamente e idealmente ad una località geografica amena – la cittadina di Hole, in Norvegia. Così come rileva il curatore Piero Deggiovanni, questa comunità diventa per l’artista il luogo in cui fondare una nuova e differente spiritualità laico-religiosa rappresentata metaforicamente dalla rielaborazione di una locale favola popolare inscenata in una finzione video.
Il lavoro che, infine, Silvia Venturi, presenta al pubblico è una protuberanza di grandi dimensioni, una forma biomorfa che rappresenta un contenitore uterino, origine di nuova umanità. “E’ una ricerca di profondità, un inabissamento – spiega Silvia Venturi – ma c’è anche una volontà di far dialogare, mettere in contatto l’interno con l’esterno, il trascendente con l’immanente… e allora la mia protuberanza dilaga e invade lo spazio con questo cordone ombelicale – proboscide, per cercare una strada – anche se ancora indefinita.”
L’evento, che durerà fino al 27 febbraio 2010, si inserisce nel programma di Arte Fiera Off.
The Difference
29 gennaio – 27 febbraio 2010
Bit Art Gallery London
Bologna, Officine Minganti
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