Trent’anni, carina, intelligente, spiritosa, con un buon lavoro, tante amiche e tanti interessi, compreso quello per borse e vestiti da sfoggiare. Un solo problema: trovare l’anima gemella. Ecco il ritratto di Bride, “che sarebbe ‘sposa’ ma in inglese fa più figo e la gente dirà che sono colta”. Una donna che ricorda un po’ la Bridget Jones di Helen Fielding, o le protagoniste di tanti romanzi della cosiddetta chick lit.
Con una differenza non di poco conto. Bride è egiziana, e la realtà che descrive è quella di una donna che vive in un paese arabo. Un mondo che siamo abituati a concepire come distante anni luce dal nostro, addirittura inconciliabile con il nostro modo di vivere. Il libro di Ghada Abdel Aal, autrice di un fortunato blog in lingua araba dal significativo titolo “Voglio sposarmi”, è un divertente spaccato su questo mondo, diverso ma così sorprendentemente simile al nostro, almeno dal punto di vista di una giovane donna a caccia della sua anima gemella.
Bride racconta in questa sorta di diario le sue esilaranti avventure, sempre in bilico tra il tragico e il comico, alle prese con una galleria di uomini che si presentano a casa dei suoi genitori per conoscerla e chiedere ufficialmente la sua mano. Sono svariate le caricature maschili che affollano di volta in volta il salotto dei genitori di Bride, tirato a lucido per accogliere nel miglior modo possibile il pretendente. Si va dal cafone al microcriminale, dal logorroico che lascia tutti senza parole al maniaco del calcio che fa una sfuriata contro la squadra avversaria (per la quale tifa Bride), dal bugiardo che si inventa una vita inesistente per far colpo al poligamo che si presenta assieme alle sue due mogli precedenti. Tutti finiscono a rotolare giù dalle scale dell’appartamento di Bride, presi a calci nel sedere da un padre che per sua figlia vuole il meglio.
Un esilarante resoconto di una ricerca spasmodica in cui l’autrice interroga il suo mondo sulle tante contraddizioni che esprime e, soprattutto, si ribella all’ingiustizia secondo la quale una donna, anche se brillante e di successo, non possa sentirsi davvero completa senza un marito. I ritratti caricaturali di Bride e gli interrogativi che si pone devono far riflettere anche noi, donne occidentali che troppo spesso diamo per scontata la nostra emancipazione e non riusciamo più a vedere i lacci invisibili che ci impediscono una piena soddisfazione e che costringono molte a vedere nel matrimonio “giusto” un fattore di successo fondamentale. Una lettura all’insegna della ricerca dell’amore, con o senza il velo!
Autore: Ghada Abdel Aal
Titolo: Che il velo sia da sposa!
Editore: Epoché
Pagine: 204
Prezzo: € 15,00