Nell’era della globalizzazione al quadrilatero della moda – Parigi, Milano, New York, Londra – si affiancano esempi di uno stile emergente e creativo, spesso in rottura con gli schemi del passato, proveniente da paesi e luoghi che non siamo soliti legare al prêt – à – porter. Tra questi uno dei modelli più prolifici è il Perù che da qualche anno ospita l’evento di moda più importante di tutta l’America Latina: il Perù Moda.
La manifestazione – tenutasi lo scorso aprile – anche stavolta ha dettato le leggi per le nuove tendenze e per l’haute couture, e non solo per quella parte dell’emisfero. Se da sempre noi europei siamo affascinati dalle bellezze naturali e dal mistero e dalla fastosità della civiltà inca, oggi abbiamo un motivo in più per volare da quelle parti e scoprire così i prodotti realizzati dalla mano artistica di disegnatori che nel loro stile coniugano tradizione e consapevolezza del nuovo millennio.
C’è effettivamente un fil rouge che tiene insieme le tante figure eterogenee che calcano le scene della moda andina – da Noe Bernacelli ad Harumi Momata – e che dal XIV secolo, periodo in cui nacque il grande impero inca, si dipana fino ai giorni nostri traducendosi in collezioni i cui capi riprendono lo stile di sfarzi antichi ma riconoscendo il valore contemporaneo dell’importanza della natura e del suo rispetto. Prima di tutto c’è un elemento costante nel tempo rappresentato dalla materia prima di cui è ricco il paese.
Il Perù è infatti un’eccellenza nella filiera del cotone e per le sue tante zone di coltivazione- Ayaucho, Puro, Cusco, Junín, Apurimac e Lima – dove la fibra viene seguita in ogni passo della lavorazione, dalla semina al confezionamento. Oltre ai tessuti di fibra vegetale di ottima qualità – come il cotone Prima famoso per la sofficità e brillantezza ed estratto nelle zone desertiche al nord del paese – ci sono le lane ricavate dai camelidi sudamericani, il lama e l’alpaca, rinomate per il loro essere leggere e allo stesso tempo molto calde.
Alle risorse naturali si aggiunge poi il rispetto delle origini, “una specie di “x-factor” della moda peruviana che è in grado di passare con“ leggerezza” da capi che esaltano la figura femminile – Noe Bernacelli – ad assortimenti che s’ispirano a Pachamama (Madre Terra) e al culto della Virgen de la Candelaria (Beatriz Leigh) o interamente realizzati a mano (Harumi Momota).
Senza contare che il Perù è anche al primo posto per la produzione mondiale di argento e ha una lunga tradizione nella manifattura di gioielli artigianali, fin dagli albori della cultura precolombiana, di cui fanno parte pezzi di rara bellezza come orecchini in filigrana d’argento e oro, bracciali, collane ma anche ceramiche e ninnoli con pietre peruviane, ancora oggi valore aggiunto della moda made in Perù.
Indirizzi utili
www. peru.info
www.perumoda.com