Sempre in grande fermento, la Ville Lumière non smette di sorprendere e appagare i suoi visitatori. Gli amanti del design e dell’innovazione saranno catturati dalle novità parigine, che, tra hotel di lusso, ristoranti rinomati e meravigliose terrazze, riusciranno anche sta volta a far innamorare i suoi ospiti. Senza mai perdere di vista l’importanza dell’originalità e dell’eleganza.
Nel Quartiere Latino (20 Rue Berthollet) è nato l’Hotel Seven, fratello minore, nonostante il gioco dei numeri, di uno dei più singolari boutique hotel di Parigi, l’Hotel Five. Già entrando nella hall capirete che vi attende un’esperienza davvero unica: schermi giganti proiettano grandi bolle di sapone tridimensionali.
Ma l’esperienza singolare continua anche nelle stanze ai piani superiori dove si viene trasportati in una strana atmosfera evanescente, come nello ‘spazio’. Al posto del soffitto c’è un cielo fitto di stelle e nubi, le pareti, dove dominano i colori scuri, sono illuminate da applique che diffondono una luce bianca vivida. Ma le sorprese non finiscono mai: entrando in una delle stanze, tra pareti che sembrano evaporare e un arredamento dal ricercatissimo design – poltrone Balloon in plastica bianca, scrivanie in plexiglas – vi accoglie un letto sospeso, come lievitato, solo la testata sembra tenerlo saldamente legato alla parete. In alcune stanze anche la vasca da bagno è sospesa!
Nelle 7 suite, pensate da 7 diversi designer e ispirati a 7 differenti temi, la singolarità dell’esperienza è amplificata. Si può scegliere la suite “Alice nel paese delle meraviglie” dominata da orologi e specchi, oppure la “Marie-Antoinette”, uno stile classico rivisitato in chiave ultramoderna nei toni del rosa; ma se il vostro sogno è quello di essere almeno per una notte come James Bond, allora dovrete scegliere senza dubbio la suite “007”.
Da segnalare anche la riapertura, dopo due anni di lavori, dello storico e centralissimo Hotel Lotti – a due passi dai Jardins des Tuileries e da Place Vendome. Si ripresenta con 159 stanze, di cui 15 suite. Il ristorante fa onore alla cucina italiana e anche il nome del bar, La Dolce Vita, è un evidente omaggio all’Italia.
Sul versante gastronomico, invece, non va trascurato un nuovo indirizzo (aperto da aprile) davvero interessante nel 17mo arrondissement, nel quartiere des Ternes. Si tratta del ristorante di Frederic Simonin (Frederic Simonin Restaurant 25 Rue Bayen), un giovane ma talentuoso chef, formatosi alla scuola di Joel Robouchon (con il quale ha vinto riconoscimenti Michelin a Parigi e Londra). Il décor, molto sobrio ed elegante, dal sapore Art Déco è tutto giocato sull’alternanza di bianco e nero, a partire dalla moquette fino ai tovaglioli e al rivestimento dei cuscini.
Da non perdere poi l’apertura della terrazza del Kong, celebre ristorante della Maison Kenzo. Décor barocco, rivisitato in chiave contemporanea da Philip Starck, con pareti blue Lafayette, mobili Luigi XVII, e una meravigliosa vista sulla città.