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L’arte per la solidarietà

In ricordo della tragedia dell’Abruzzo, torna a rivivere il Cretto di Burri a Gibelllina.

Il Grande Cretto di Burri

Il terremoto del Belice (1968), oltre alla necessaria ricostruzione, portò alla creazione di una straordinaria opera d’arte all’aperto, commissionata ad Alberto Burri. Sul tracciato del vecchio paese, raso al suolo, fu così che venne installato il Grande Cretto di Burri. Il 24 e 25 Luglio 2010 il Cretto di Burri, situato tra le rovine di Gibellina vecchia (Trapani), aprirà il proprio immaginario sipario sulle Orestiadi con un itinerario drammaturgico lungo il Cretto illuminato dall’installazione di Giancarlo Neri con “Vincere si deve la sorte”, tratto dal libro V dell’Eneide di Virgilio. Oggi, dopo lo squasso dell’Abruzzo, si vuole far rivivere l’opera di Alberto Burri, facendo tornare la luce su quel mirabile cretto, attraverso un’installazione luminosa ad opera di Giancarlo Neri, per il progetto di Piero Maccarinelli, che plasma suggestioni visive alle parole dell’Eneide di Virgilio.“Sarà una installazione sobria e monocroma (grigio-argento) fatta con 1000 sedie, -afferma Giancarlo Neri- donate dai cittadini di Gibellina e dei paesi vicini, ognuna con una lampadina, disseminate sulle 98 “isole” del cretto. Una presenza leggera e surreale. Naturalmente ci saranno, oltre alle 1000 sedie, gli attori, la musica, la parole senza tempo di Virgilio…”.

Vincere si deve la sorte
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