Realizzare un resort di lusso nel luogo di meditazione per eccellenza deve avere il sapore di una sfida per uno staff specializzato ed esperto in hotel a 5 stelle come quello della Starwood. E’ così che nonostante l’immagine un po’ stridente di un simbolo della ricchezza materiale che svetta (a 3.683 metri di altitudine) nel cuore del regno della ricchezza spirituale, lo scorso novembre è stato inaugurato il St. Regis di Lhasa, capitale della regione autonoma del Tibet.
Anche se si può dissentire sull’aver introdotto, su questo tetto del mondo più vicino al cielo che alla terra, un elemento così fortemente occidentalizzato non si può non riconoscere che il resort sia un vero e proprio tempio del lusso: 32mila m² di sfarzo con 122 luxury rooms, 28 villette e 12 suite, compresa la presidenziale, che spaziano dai 61 ai 254 m². Poi ci sono i 3 ristoranti, le 4 sale congressi, il wine bar e la tea room, la sala da ballo e l’immancabile Iridium spa, il primo centro benessere di lusso di tutta la regione, con la piscina rivestita in piastrelle d’oro e grandi suite per i trattamenti. Gli ospiti del St. Regis saranno però contenti – o almeno sollevati – di sapere che la struttura sfrutta l’energia solare e quella geotermica come principali fonti, limitando così l’impatto dell’hotel sull’ambiente.
Il resort, naturalmente, ha una posizione strategica nel cuore storico di Lhasa – il cui nome significa “sacro” in tibetano – vicino la famosa Barkhor, via circolare che gira intorno al monastero di Jokhang e che rappresenta il fulcro della vita commerciale ma anche spirituale della città, perché percorrere in circolo un luogo sacro è simbolo di devozione e permette di raggiungere la purificazione. Il monastero – costruito nel VII secolo in occasione delle nozze di un re con una principessa cinese – combina in un’unica costruzione di 4 piani l’antico stile tibetano con quello cinese, indiano e nepalese. E’ qui secondo i monaci che è situato il centro dell’universo, nel centro della sala scrittura, mentre la sala Sakyamuni è l’essenza del monastero.
Non distante si trova anche il simbolo della “città della luce del sole” – altro nome con cui è conosciuta Lhasa grazie alla sua straordinaria illuminazione solare – il Potala che, posto sul Monte Rosso, è il palazzo imperiale alla più alta altitudine del mondo. Un enorme complesso, suddiviso in Palazzo Rosso e Palazzo Bianco, di 117 metri di altezza e 13 piani dove si trova gran parte del tesoro storico del Tibet come gli 8 stupa tibetani impreziositi d’oro e pietre dove sono conservati i corpi imbalsamati di Dalai Lama. Lhasa è raggiungibile in aereo – l’aeroporto è a una novantina di km – in macchina o in treno con la nuova linea ferrovia che la collega a Qinghai.
Indirizzi utili
www.starwoodhotels.com
www.turismocinese.it
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