Che non facciano male alla pelle lo dicono da tempo gli esperti, eppure l’odore sgradevole e, in alcuni casi, il fastidioso bruciore agli occhi che si prova spalmando gli autoabbronzanti non è per niente rassicurante. Il funzionamento non si basa sui meccanismi che sollecitano la formazione della melanina, ma sull’ossidazione del diidrossiacetone (DHA), uno zucchero che, interagendo con alcune sostanze presenti nello strato corneo della pelle, porta alla formazione di composti colorati varianti dal giallo al bruno. Per questo il colore che si ottiene è molto variabile, a seconda della propria carnagione e della tonalità scelta.
Rispetto all’abbronzatura naturale, quindi, il colorito è molto diverso, spesso tendente all’arancione, e rischia quindi di apparire innaturale. Aspettare di essere baciate dai raggi del sole estivi ed esporvisi gradatamente è l’ideale, ma per le donne che non riescono a guardarsi allo specchio senza un velo di abbronzatura e non apprezzano la tintarella di luna, in commercio ci sono moltissimi prodotti. D’inverno basta l’autoabbronzante viso, senza dannarsi a spalmare la crema su tutto il corpo, per dare un’aria diversa. Bronzing Gel Color Face – della linea Bronze Goddess – di Estée Lauder vanta la capacità di rilasciare da subito una tonalità dorata sul volto, mentre Flash Bronzer di Lancome unisce al potere colorante agenti idratanti e vitamina E, per una pelle liscia e morbida. Self Sun Face Bronzing Gel Tint, della Clinique, può essere mischiato anche con il fondotinta, mentre la più aggressiva lozione colorata per il viso ha un effetto più duraturo. Brilliant Bronze Tinted Self-Tanning Cream della Shiseido unisce al potere colorante quello protettivo, esaltando la luminosità della pelle.
L’importante è stendere sempre il prodotto in quantità moderate, in maniera uniforme, magari la sera, in modo che agisca tutta la notte, e sciacquare subito dopo le mani, per evitare macchie antiestetiche.