Un’arte dai molteplici rimandi, in bilico tra la tradizione del passato e la creatività del presente. Paolo De Cuarto possiede una cifra stilistica ben definita e le sue opere sono subito riconoscibili. Non tanto per i soggetti, chiaramente collegati a quelli cari alla Pop Art, né per lo stile sporco molto simile a quello utilizzato nel Nouveau Realisme, ma per i colori volutamente sbiaditi, per una sorta di opera cancellata, quasi scolorita dal tempo. Ed è appunto il trascorrere del tempo che l’autore è interessato ad indagare, la stratificazione delle cose a cui conduce.
Lo studio ha portato Paolo De Cuarto ad operare sovrapposizioni sulla tela, a lavorare con lo stucco, graffiandolo e raccogliendone i frammenti per riutilizzarlo nell’opera successiva, creando così un continuum mentale e fisico tra tutte le sue opere.
La mostra dall’ironico titolo, Le pedì Coca me trajo una Pepsi – negli spazi della galleria Paco Polenghi di Milano, curata dallo stesso Polenghi e da Genevieve Xhaet – è una carrellata delle sue opere, tutte incentrate sui grandi marchi, da tutti riconoscibili, recenti o meno, ma che sulle sue tele diventano frammenti del passato, collegandosi alla nascita degli stessi. Le origini dell’artista hanno decisamente influenzato la sua arte, la Calabria in cui è nato e cresciuto è portatrice di tradizioni indelebili, sempre in bilico tra la forza della memoria e la voglia di una cultura più moderna, di cui spesso non si prendono i lati migliori. Come nel caso dei grandi marchi, che diventano padroni di usi e costumi anche nei luoghi più remoti.
Magia del frammento, tempo e memoria, cultura popolare e poesia del passato, si mescolano insieme creando un’opera che diventa nostalgica nel riproporre elementi che fanno parte della vita di tutti quanti.
Inaugurazione 6 aprile 2011 ore 18.00
Per tutto il mese di aprile solo su appuntamento, contattando Paco Polenghi allo 0039 3338133351
Casa Polenghi
Corso Como, 11
Milano
Didascalia opera:
Aperol, Paolo De Cuarto, 2010, 70 x 100, tecnica mista