“Il couturier della notte, il couturier delle star”. Così
era noto negli anni Settanta Loris Azzaro, lo stilista italiano
celebre per l’oro, il lurex e gli abiti sexy con cui ha vestito dive
come Brigitte Bardot, Jane Birkin, Romy Schneider o Raquel Welch
(assidue frequentarici del suo atelier in o 65 Rue du Faubourg Saint
Honoré a Parigi), ma anche per le leggendarie serate
all’insegna di paillets e lustrini. Anche oggi, del resto, gli abiti
della griffe continuano a vestire star come Natalie Portman, Cameron
Diaz, Nicole Kidman, Kate Winslet, Katie Holmes o Paz Vega.
A
quasi dieci anni dalla morte di Azzaro, esce ora un lussuoso volume a
cura di Jéromine Savignon, storico della moda che si è
già occupato di protagonisti assoluti del mondo della moda
come Yves Saint Laurent e Cacharel, a ricostruire vita, opere,
successi ed eccessi del couturier italo-francese di origini tunisine
e siciliane in grado come pochi altri, grazie ai suoi abiti, di
valorizzare il corpo femminile: da quando approda a parigi nel 1962
al suo debutto nell’alta moda, sei anni dopo, fino all’ingresso nel
mondo dei profumi nel 1975.
Diversi comunque i volumi dedicati
alla moda in senso lato da poco in libreria: da quelli dedicati a
Dior o Jimmy Choo (rispettivamente Dior Joaillerie e Jimmy
Choo XV) ai cataloghi delle mostre della fotografa Alice Springs
(moglie di Helmut Newton) o di Diana Vreeland, fino all’inchiesta
Made in Italy – Il lato oscuro della moda, passando
per manuali come Style Me Vintage
e A lezioni di tacchi
o libri come Cinquanta scarpe che hanno cambiato il mondo.