Non sono pochi gli attori entrati nell’immaginario collettivo
dalla fine degli anni Settanta a oggi. Ma pochi possono negare un
posto di primo piano non solo nel panorama cinematografico degli
ultimi trent’anni a Harrison Ford, che di anni ne compie oggi
settanta (è nato infatti il 13 luglio 1942 a Chicago).
La sua
è una storia di successo, ma anche di gavetta e di fortuna,
come da copione in ogni storia americana che si rispetti. Dopo aver
tentato di sfondare nel mondo del cinema negli anni Sessanta,
abbandona la carriera per diventare un falegname, grazie a un manuale
preso in prestito in biblioteca. È bravo però e ben
presto diventa noto nell’ambiente di Hollywood. E quando viene
incaricato da George Lucas di qualche lavoro in casa si trova
nel posto giusto al momento giusto. Recita infatti, su richiesta del
giovane regista, qualche battuta del copione di Guerre stellari
conquistandosi quindi prima una parte in American Graffiti per
poi ottenere uno dei due ruoli della sua carriera, quello di Ian Solo
nel primo capitolo di una trilogia poi diventata esalogia che ha
letteralmente segnato il panorama non solo cinematografico degli anni
Settanta e Ottanta. Ma anche nel caso del secondo, quello di Indiana
Jones, il fato ha giocato un ruolo non troppo marginale: se la
prima scelta Tom Selleck non avesse rinunciato al personaggio
in nome di Magnum P.I., infatti, probabilmente l’archeologo
più famoso del cinema non sarebbe stato biondo e avrebbe
avuto, chissà, i baffi.
Poi la sua carriera è
tutta in discesa e Harrison Ford può così festeggiare
con serena soddisfazione questo importante traguardo. Con la
consapevolezza di essere entrato nell’immaginario collettivo
contemporaneo grazie agli amici George Lucas e Steven
Spielberg, ma anche di aver partecipato a tante altre pagine
importanti della storia del cinema più recente come Apocalypse
Now di Francis Ford Coppola (nel breve, ma significativo
ruolo del Colonello Lucas…), Blade Runner di Ridley
Scott, Frantic di Roman Polanski o K-19 di
Kathryn Bigelow. Oltre a diventare uno degli attori più
pagati di Hollywood (gli incassi complessivi al botteghino dei suoi
film ammontano sinora a 13,8 miliardi di dollari, il risultato più
alto nella storia del cinema) e un sex symbol intramontabile. Ma
tutto nasce da quelle poche battute recitate da carpentiere.
Altrimenti, oggi pochi lo ricorderebbero come comparsa ventenne
vestito da nazista nella Grande fuga di John Sturges.