Oggetti di scarto, composizioni dall’aria instabile, colori e materia che si fondono per esprimere sentimenti personali così come universali. Così lavora l’artista americana Sarah Braman, per la prima volta con una mostra personale – dal titolo Lay Me Down – negli spazi del Macro di Roma. Tre nuove sculture, di cui una creata appositamente per questa esposizione sono parte di una poetica molto precisa, in cui luce, colore a materia creano mondi astratti ma che fanno riferimento a sensazioni ben precise. Sono tributi dell’artista alle persone che ama e ai sentimenti che prova, sempre di diffusa gioia, come un inno alla vita. Se da un lato sono metafora di elementi astratti, dall’altro hanno una vita molto concreta, in cui la loro presenza è un dato di fatto, come per qualsiasi altro oggetto.
Il gioco di equilibri appare precario, eppure, ad una visione più attenta, è stabile ed incrollabile. Il titolo riflette la voglia di abbandono, un sensuale lasciarsi andare al flusso della vita, evidente anche nelle parole dell’artista: "Più canzoni d’amore perché non so nulla", "Disegna nella sporcizia", "Costruisci una capanna", "Costruisci un monumento!", "Facciamo sesso!", "Non capisco la corporeità del nostro pianeta", "Com’è possibile? Il colore è un miracolo", "Come ‘essere liberi’ qui?", "La morte arriva, sempre".
La mostra, a cura di Elena Forin, è prodotta da Macro e dalla Fondazione DEPART, da sempre molto attenta ai nuovi artisti, capaci di parlare un linguaggio atipico e personale e sostenitrice attiva del mondo della ricerca artistica.
Dal 4 maggio a 12 giugno 2011
MACRO
Via Nizza, 138 (angolo via Cagliari)
Roma
Da martedì a domenica, dalle 11.00 alle 22.00
Ingresso 11 euro
Ridotto 9 euro
Per ulteriori informazioni:
www.macro.roma.museum/