“Siamo arrivati al punto zero. Troppa moda, troppo consumo, troppo mondo, troppa segmentazione, troppo design, troppi designer. La piramide della moda è scesa verso il basso, manca il top, manca l’innovazione e la sorpresa, manca l’emozione e il coraggio”. Suona come una condanna senza appello l’introduzione di Linda Loppa, direttrice di Polimoda e ritenuta tra le prime venticinque personalità al mondo più autorevoli del settore moda, al coraggioso libro di Danilo Venturi, “Luxury Hackers” (Edizioni Lindau).
Il titolo di questo saggio denso e appassionato allude a una caratteristica degli hacker nel mondo dell’informatica, ossia la loro propensione a programmare con passione senza ricercare un tornaconto commerciale, e sembrerebbe indicarla come unica via d’uscita a un declino inesorabile nel mondo della moda e del lusso in termini di creatività e di coraggio di innovare.
Venturi, esparto di fashion marketing formatosi soprattutto nel brand La Perla, fonde i linguaggi delle scienze umanistiche – antropologia, sociologia, filosofia – di quelle gestionali – marketing, branding e management – e del design per analizzare senza peli sulla lingua l’inesorabile parabola discendente che intravede nel mondo della moda e del fashion design. Analizzando questi settori in profondità, e mettendoli in relazione con i grandi cambiamenti globali degli ultimi venti anni, Venturi punta il dito contro l’ortodossia e la presunta autosufficienza coltivata da tutto ciò che ruota attorno alla moda e al lusso, accusando i suoi principali protagonisti di vero e proprio conservatorismo.
A dare la parvenza del cambiamento e dell’innovazione ormai resta solo la forma, che punta allo shock e in fondo non fa che ripetersi e riprodurre se stessa di anno in anno, di collezione in collezione. Nessun coraggio nell’innovare radicalmente linguaggi, catene produttive, concept di consumo e di diffusione. Il mondo è cambiato, si è capovolto, sembra dire Venturi, ma nel mondo della moda sembra che nulla sia davvero cambiato e parole come globalizzazione e crisi finanziaria si declinano unicamente in termini di maggiori o minori possibilità di trarre profitti. Se insomma il tailleur di Coco Chanel ha segnato e disegnato un’epoca, cambiando di segno il modo in cui le donne concepivano l’idea stessa di eleganza, niente di quanto è stato prodotto negli ultimi decenni ha avuto una stessa portata epocale, trasformandosi da bene di consumo effimero in prodotto culturale a tutti gli effetti.
Come verranno accolte le lucide e coraggiose provocazioni di questo testo nel mondo degli addetti ai lavori? Staremo a vedere cosa succederà nelle prossime sfilate, quali e quanti stilisti sceglieranno di misurarsi anche con il mondo che sta fuori, quali e quanti brand decideranno di cambiare radicalmente il modo di concepire i loro prodotti.
Autore: Danilo Venturi
Titolo: Luxury Hackers
Editore: Lindau
Pagine: 592
Prezzo: € 32,00
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