L’8 marzo è una data importante, e non solo perché si traduce in un giorno di libera uscita in cui fuggire da mariti e fidanzati, ma perché offre uno spunto di riflessione che invita a ricordare e ripercorrere quello che è stato il ruolo della donna nella storia.
Ci sono nomi che non si dimenticano, volti che, in eterno, rimarranno sui libri per il coraggio e la forza che ha fatto sì che si ritagliassero un ruolo attivo in un mondo ostile: bella non solo per il suo aspetto così elegante e raffinato, R?nia al-‘Abd All?h, conosciuta meglio come sua maestà Rania, regina di Giordania, è una donna rinomata per il suo attivismo che l’ha impegnata nella lotta per far valere i diritti e migliorare la condizione delle donne e dei bambini del suo paese promuovendo l’importanza dell’istruzione, del rispetto e del dialogo, dando vita fondazioni a suo nome e collaborando con innumerevoli organismi internazionali.
Un’altra reale dal cuore nobile è stata Diana Spencer, famosa come “la principessa triste” la cui vita, seppure breve, l’ha portata ad impegnarsi in politiche sociali, in particolare si è distinta per la lotta contro l’AIDS, una missione la sua che la trascinò fuori dal mondo dei ricchi per raggiungere ogni angolo dei cinque continenti facendo visita ai meno fortunati, tra scuole, ospedali e orfanotrofi.
Tra le donni illustri e illuminate non si possono dimenticare il Premio Nobel per la Pace Madre Teresa di Calcutta e Rita Levi di Montalcini, Premio Nobel per la medicina recentemente scomparsa all’età di 103 anni: sono solo alcuni dei nomi delle protagoniste della mostra “Ladies for Human Rights”, un progetto itinerante ideato da Melissa Proietti in collaborazione con RFK Center for Justice and Human Rights Europe, organizzazione no profit che opera al sostegno delle persone svantaggiate dando voce a campagne di sensibilizzazione a favore della difesa dei diritti umani.
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Malala Yousafzai, Annie Lennox, Isabel Allende, Aung San Suu Kyi, Norma Cruz, Ra?nia di Giordania, Joan Baez, Lady Diana Spencer, Leimah Gbowee, Giulia Tamaho Leon, Madre Teresa di Calcutta, Elisabeth Taylor, Anna Eleanor Roosvelt, Ellen Johnson Sirleaf, Caddy Adzuba Furaha, Anna Frank, Maria Montessori e Rita Levi Montalcini: sono diciotto le protagoniste della mostra che, fino al 6 aprile 2014, sarà ospitata a Firenze negli spazi dell’ex carcere delle Murate. A raccontarle, per mezzo della sua arte, è Marcello Reboani, artista romano che ha dato un volto ad alcune delle più importanti donne che hanno segnato la storia del XX secolo selezionate per il loro animo combattivo, menti brillanti e spiriti coraggiosi da sempre in campo per la difesa dei diritti umani in tutto il mondo.
I ritratti si presentano interessanti dal punto di vista iconografico ma anche tecnico in quanto, per la realizzazione, l’artista ha dato prova della sua continua ricerca formale che l’ha portato a prediligere l’uso di materiali di recupero, tessuti e pellami riciclati, dando così un risvolto ecologico al suo lavoro. Il ricavato della vendita delle opere sarà devoluto, al 50%, all’Associazione Robert F.Kennedy Foundation of Europe Onlus.
Informazioni utili:
www.rfkennedyeurope.org