Dimenticate il maitre chocolatier panciuto, con l’accento francese e il cappello da chef. Mettetegli invece una bella barba rossa da hipster, i tatuaggi, gli occhialetti (sempre hipster), vestitelo un po’ vintage un po’ trendy, mandatelo a lavoro su una fixie, ed aggiungete un vero amore per il cibo a 360° gradi, oltre ad uno spiccato accento Newyorkese, ed otterrete uno dei Mast Brothers, cioccolatai di Williamsburg le cui barrette sono diventate un fenomeno.
Richiesto dai grandi chef ai semplici intenditori, il cioccolato Mast Brother è una garanzia di qualità. I due fratelli, al secolo Michael e Rick Mast, hanno cominciato a produrlo in modo estremamente artigianale nel loro appartamento, rendendosi conto di come un alimento universalmente amato fosse anche così ‘semplice’ da preparare in modo sano e genuino. Scelgono solo fave di cacao pregiate e di agricoltura certificata, che in alcune occasioni fanno arrivare al porto di New York con velieri, per impattare meno sull’ambiente (dicono – ma anche il marketing ne ha tratto beneficio), non contiene emulsionanti, non usano burro di cacao ma fave pure, che tostano, macinano e miscelano nel loro laboratorio di Williamsburg. Collaborano con aziende agricole prestigiose e ovviamente in linea con i loro principi, da cui acquistano mandorle, sciroppo d’acero, sale marino, peperoncini per insaporire e differenziare le ricette sempre nuove della loro cioccolateria. Dall’essere mastri cioccolatai autodidatti ad avere ben 35 dipendenti sul loro libro paga il salto è stato breve: le loro tavolette parlavano da sole sin dagli inizi, e i clienti hanno cominciato ad arrivare a sciami. E non si tratta di barrette solo ‘buone’, ma anche ‘belle’: il design del packaging è studiato da creativi che all’interno del laboratorio si occupano proprio di applicare arte grafica e illustrazione al confezionamento del cioccolato.
Per capire il successo dei Mast Brothers bisogna andare oltre il loro aspetto da fotomodelli, e allargare la visuale su un mondo che a Brooklyn è in fermento: quello del cibo inteso come autoproduzione, della riscoperta di sapori autentici, ripuliti dall’industrializzazione di massa che caratterizza notoriamente gli alimenti americani. Negli ultimi 7/8 anni, Brooklyn sta facendo da sfondo a decine di imprese di giovani (e meno giovani) che producono pane, fermentano birre, confezionano dolci, marmellate, verdure sott’aceto come da tradizione, rivendicando il diritto (e il piacere) al cibo genuino, e cercano di trasmetterne la cultura attraverso associazioni, workshops, mercatini. Ma siamo a New York, nella New York più cool, e quindi tutto questo si ammanta di packaging intriganti, di design originalissimo, di barbe e tatuaggi. Cibo buono ed stile hipster vanno letteralmente mano nella mano, promuovendo da un lato un’estetica newyorkese tremendamente cool dall’altro rivendicando una cultura del cibo genuino che troppo spesso negli Stati Uniti si tende a dimenticare. E i Mast Brothers si sono inseriti in questa ondata quando ancora non era palpabile, nel 2006, pionieri assieme a pochi altri di un fenomeno che ora contagia l’intero distretto della Grande Mela, o perlomeno la sua parte più trendy, Williamsburg.
Il punto vendita e bar dei Mast Brothers si trova al 111 N 3rd St. New York, mentre il sito dove acquistare le barrette online, o il loro ricettario-biografia, è www.mastbrothers.com