Si è appena conclusa a Doha l’assemblea UNESCO che ha deciso quali nuovi Patrimoni dell’Umanità inserire nelle sue ambite liste. Sono 26 i nuovi siti, e l’Italia ha di che festeggiare, perché è ufficialmente entrata a far parte dell’elenco l’area vitivinicola del Piemonte inclusa tra le Langhe il Roero e il Monferrato. Si tratta del cinquantesimo sito italiano nell’elenco.
Il territorio vinicolo del basso Piemonte era candidato già da un paio di edizioni, e finalmente è stato riconosciuto il valore culturale e paesaggistico della regione. Il vino e il suo intero processo produttivo, dalla cura delle vigne all’imbottigliamento e la distribuzione, hanno caratterizzato questa regione compresa tra Langhe, Roero e Monferrato da centinaia di anni. I primi ritrovamenti a carattere enologico risalgono addirittura al quinto secolo a.c., quando etruschi e celti popolavano la regione, e, da allora ai giorni nostri, il paesaggio e la cultura della zona si identificano con la produzione di vino, tra i più eccellenti in Italia. A completare il paesaggio idilliaco, i numerosi castelli.
Cambiando latitudine, c’è un Paese che, nonostante l’altissimo valore culturale della sua terra, non era ancora rientrato nella lista, ed è il Myanmar, che oggi si inserisce tra i Patrimoni culturali dell’Umanità con le Pyu Ancient Cities, rovine di un regno che fiorì per circa 1000 anni a cavallo tra il 200 a.c. e il 900 d.c.
Botswana
Altra particolarità di quest’anno è che si è giunti alla 1000esima iscrizione alla lista con un altro territorio dall’inestimabile valore naturalistico: il Delta dell’Okavango in Botswana, sterminata area paludosa rimasta intatta da secoli, e dove vivono piante e animali natii che hanno sincronizzato i loro ritmi biologici con le piene del fiume. Qui vivono alcune delle specie animali a rischio estinzione come il rinoceronte bianco e il rinoceronte nero, il ghepardo, il leone e il cane della prateria. Gli altri ‘nuovi’ siti naturalistici sono: il Great Himalayan National Park in India, con i suoi picchi innevati che generano fiumi impetuosi, il Mount Hamiguitan Range Wildlife Sanctuary nelle Filippine, vero monumento naturale alla biodiversità, e Stevns Klint, scogliera danese che conserva l’evidente traccia dello schianto di un meteorite 65 milioni di anni fa, che si ritiene responsabile per l’estinzione di metà delle specie che popolavano la Terra all’epoca. Indicato come sito di valore ‘misto’, ossia importante sia dal punto di vista culturale che naturalistico, è il Trang An Landscape Complex, meravigliose valli a sud del delta del Red River, Vietnam, incastonate tra picchi montuosi verticali come scogliere.
Vietnam
Purtroppo, tre nuovi siti sono entrati nell’elenco dei Patrimoni dell’Umanità a rischio, e si tratta della Terra degli Ulivi e delle Vigne, territorio a sud di Gerusalemme, Palestina; la città di Potosi, Bolivia; la riserva di Selous Game in Tanzania.
Gli altri siti dichiarati Patrimonio dell’Umanità per il loro valore culturale sono:
-Qhapaq Nan, Andean Road System (Argentina, Bolivia, Chile, Colombia, Ecuador, Peru)
-Grand Canal (Cina)
-Precolumbian Chiefdom Settlements with Stone Spheres of the Diquís (Costa Rica)
-Decorated Cave of Pont d’Arc, known as Grotte Chauvet-Pont d’Arc, Ardèche (Francia)
-Carolingian Westwork and Civitas Corvey (Germania)
-Rani-ki-Vav (The Queen’s Stepwell) at Patan, Gujarat (India)
-Shahr-I Sokhta (Iran)
-Erbil Citadel (Iraq)
-Caves of Maresha and Bet-Guvrin in the Judean Lowlands as a Microcosm of the Land of the Caves (Israele)
-Tomioka Silk Mill and Related Sites (Giappone)
-Silk Roads: The Routes Network of Chang’an-Tian-shan Corridor (Kyrgyzstan, Cina e Kazakhstan)
-Van Nellefabriek (Olanda)
-Namhansanseong (Repubblica di Corea)
-Bolgar Historical and Archaeological Complex (Russia)
-Historic Jeddah, the Gate to Makkah (Arabia Saudita)
-Bursa and Cumalikizik: the Birth of the Ottoman Empire (Turchia)
-Pergamon and its Multi-Layered Cultural Landscape (Turchia)
-Monumental Earthworks of Poverty Point (Stati Uniti)