Il cibo è intrattenimento: lo sappiamo bene in quanto italiani che passano ore a tavola, lo confermano le seguitissime trasmissioni televisive su cucina e dintorni, lo convalida il boom del food design, disciplina sempre più contemplata dai creativi, e lo testimoniano le mostre e gli eventi incentrate sull’alimentazione. Ecco che i ristoranti si stanno adattando alla tendenza, smettendo, in alcuni casi, di puntare tutto sul menù, ma arricchendo il momento del pasto con la tecnologia, dando vita a quella che gli anglosassoni chiamano la dining experience.
Capostipite del filone ‘ristoranti tecnologici’ è Inamo, dove il tavolo intero è touch screen. Situato nel cuore di Londra, questo ristorante pan-asiatico ha superato di gran lunga il modello di ordinazione su iPad, sempre più comune, proiettando direttamente sul tavolo il menù, la carta dei vini, ma anche informazioni sulla preparazione dei piatti, con tanto di anteprima visuale della portata, elenco degli ingredienti, tempi di attesa, di cottura, il conto, e, per non farsi mancare nulla, anche qualche giochino di intrattenimento. Lo stesso filone tecnologico lo ha seguito il grande chef Alain Ducasse per il suo Adour, ristorante situato a New York dove sul tavolo si proietta la lunghissima carta dei vini. Cliccando sulla bottiglia che ci interessa si accede a tutte le informazioni che un appassionato può desiderare: quasi è difficile riprendere la conversazione con i commensali!
Ma se gli schermi touch screen vi emozionano poco, in Asia sta prendendo piede un’altra forma di tecnologia da ristorazione, quella in cui lo staff del locale è composto da… robot. Niente è più fantascientifico di vedere un robot che vi prepara la zuppa, eppure in Giappone, a Nagoya, esiste un ristorante che si chiama Fuamen dove due braccia meccaniche, più veloci della luce, vi preparano una ciotola calda di ramen (una sorta di spaghetto in brodo). Il tempo di preparazione? 1 minuto e 40 secondi, esatti. È addirittura vestito da samurai il robot che serve piatti e scodelle all’Hajime Robot Restaurant di Bangkok, che avanza con fare a dire il vero un poco inquietante. Mentre il cameriere robot di Dalu Robot Restaurant a Jihan in Cina si chiama D3B0, è silenzioso e porta in giro per il locale bevande e pietanze con una sorta di bicicletta elettrica.
E per concludere c’è anche un posto, molto più vicino, dove il cibo… si serve da solo: a Norimberga da ‘s Baggers una serie di binari d’acciaio fanno ‘volare’ i piatti dritti dritti sul vostro tavolo, dopo averli ordinati su un touch screen ovviamente. I bambini rimangono a bocca aperta, gli adulti non possono fare a meno di chiedersi chi starà ai fornelli, HAL9000?