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Cibi in forma “soft” nemici della linea

Alimenti in versione solida versus morbida. Vincono i primi. Secondo una ricerca recente sul tema essi aiutano a ottenere prima il senso di sazietà rispetto ai secondi

Zuppa

Siamo esseri che misurano il mondo sulla base dei cinque sensi, soprattutto per quel che riguarda il cibo e la nutrizione. Forma, consistenza, colore, non sono elementi secondari nella scelta dei cibi e soprattutto nell’influenza sul senso di sazietà e conseguentemente, sull’assunzione di calorie. I cibi la cui consistenza è morbida al tocco e al palato, incoraggiano le grandi porzioni invece che le piccole. Mentre gli stessi cibi in versione nature, cioè più duri, che prevedono una lunga masticazione, aiutano a sentirsi sazi prima e ad assumere minori quantità dell’alimento stesso.

Non è l’approdo di un intenso spirito di osservazione, ma di una recente ricerca sul tema pubblicata sul giornale Appetite, e condotta dai ricercatori del Centro di Ricerca Nestlè (Nrc), con la collaborazione dell’università di Wageningen (Paesi Bassi).

Lo studio ha dimostrato che i cibi più morbidi hanno un tasso assunzione al minuto considerevolmente maggiore dei cibi solidi. In sintesi: per l’organismo arriva dopo il senso di sazietà se si consuma un pasto dalle caratteristiche soft, piuttosto che uno hard. Per esempio una porzione di purea, viene masticata solo 27 volte contro la stessa quantità di patate che necessita di 488 atti masticatori.

L’interessante esperimento è stato condotto su gruppi differenti di volontari impegnati a consumare cibi di diversi stati, dichiarando a fine pasto il senso di sazietà. Riprese video hanno anche misurato la velocità di assunzione. Risultato? I consumatori di cibi in forma solida, hanno consumato il 10% in meno rispetto a quelli che hanno mangiato lo stesso piatto ma in versione frullata. Inoltre quest’ultimo pasto è stato consumato il 20% più velocemente del primo per un equivalente di 10 grammi di cibo ingerito in più al minuto. Quindi, la consistenza dei cibi esercita un’azione sensibile sul senso di pienezza e sui limiti di quantità di cibo ingerite. In un regime dietetico sembra più consigliabile, per esempio, assumere il minestrone in pezzi piuttosto che frullarlo, per ottenere minori quantità di cibo ingerito, una forma fisica ottimale e meno fatica. 

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