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Venezia: una goccia di verde per il Green Drop Award

Non solo premi ad personam: la 71esima Mostra Internazionale di Arte Cinematografica è pronta a sfoggiare il suo lato sostenibile premiando i film che affrontano temi legati al rispetto dell’ambiente.

Goccia di vetro Green Drop Award
Courtesy of©greendropaward.com

La fine dell’estate è un momento triste per chi deve fare rientro in città e salutare le gioiose località vacanziere ma, allo stesso tempo, il periodo è caldo per tutti i cinefili che ci accingono a seguire uno degli eventi cult per il settore: parliamo della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia che, giunta quest’anno alla 71°edizione, ha come sempre grandi sorprese in serbo. La kermesse lagunare aprirà il sipario il prossimo 27 agosto per dilettare, fino al 6 settembre, con un prestigioso red carpet su cui sfileranno grandi nomi del panorama cinematografico nazionale ed internazionale.

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Oltre a monitorare chi sarà il vincitore dei preziosi riconoscimenti quali il Leone d’Oro, assegnato per il miglior film, il Leone d’Argento per la migliore regia o ancora il Premio Marcello Mastroianni per i volti emergenti, non è da sottovalutare un altro illustre trofeo, il Green Drop Award, organizzato da Green Cross Italia e la Città di Venezia. Giunto alla terza edizione, questo premio dipinto di verde verrà assegnato al film che meglio interpreta la sostenibilità e promuove i valori dell’ecologia attraverso il cinema.

L’argomento è particolarmente interessante, si tratta di un binomio che ha radici profonde, furono già i fratelli Lumiere che, con la loro opera datata 1899 “Puits de pétrole à Bakou. Vue d’ensemble”, posero l’accento sulla questione relativa ai pozzi di petrolio nell’Azerbaigian, sottolineando l’importanza della crisi ecologica, una questione di grande portata che non va ignorata bensì urlata al mondo intero. Una porta aperta questa che non si è mai chiusa ma ha continuato il suo cammino in epoca moderna con titoli come “L’alba del giorno dopo”, “2012” etc. dimostrando il grande ruolo che può avere il cinema in questo campo, una vetrina dalle enormi potenzialità, un’opportunità da sapere cogliere e cavalcare.

Al fine di avere in mano gli elementi giusti per valutare la rilevanza ambientale dei film in concorso, gli organizzatori del Green Drop Award hanno stilato un vademecum dedicato al pubblico ed agli addetti ai lavori al fine di aiutarli dando loro consigli per avere un più attento occhio green.

In primis, al fine di giudicare se una pellicola è realmente “ecologica”, è bene vedere come si pone l’accento sull’argomento ovvero se, come e quanto viene trattata una problematica; appurato ciò si passa allo step successivo, ovvero è cosa buona e giusta verificare se il tema è stato trattato con correttezza scientifica e onestà intellettuale, nei limiti di quella che gli esperti chiamano “sospensione dell’incredulità”. Che si parli di cambiamenti climatici, estinzione delle specie, maltrattamento degli animali, scarsità delle risorse alimentari, idriche o energetiche, disastri ambientali, quel che conta davvero è che l’argomento venga centrato e sia reale.

Da non dimenticare inoltre che, nella maxi area in analisi, rientrano anche temi importanti come la pace, la solidarietà e la cooperazione in quanto si parla pur sempre di rispetto, non sarà quello della natura ma sicuramente quello per il prossimo. Last but not least, come dice Marco Gisotti, direttore del Green Drop Award, è importante avere occhio anche per la produzione: “Sono pochissimi i film che oggi possono sfoggiare certificazioni di produzione ‘green’, ma l’attenzione verso stili di vita più sostenibili è sempre più importante. In futuro un film che voglia raccontare una storia a sfondo ecologico dovrà essere coerente fino in fondo e dimostrare, attraverso adeguate certificazioni, non solo di non aver inquinato, consumato energia, sprecato cibo, ecc., ma anche di aver fatto qualcosa per migliorare l’ambiente“.
 
Il premio Green Drop Award verrà dunque assegnato da Green Cross Italia e dalla Città di Venezia al film che “meglio abbia interpretato i valori dell’ecologia e dello sviluppo sostenibile, con particolare attenzione alla conservazione del Pianeta e dei suoi ecosistemi per le generazioni future, agli stili di vita e alla cooperazione fra i popoli“.

A presiedere la Giuria saranno personalità del mondo dello spettacolo, della cultura, delle istituzioni, del volontariato o della scienza, figure che si sono distinte per il loro impegno ecologista e per la pace fra i popoli. Il trofeo altro non è che una bellissima opera artigianale realizzata dal maestro vetraio Simone Cenedese di Murano, una goccia d’acqua di vetro soffiato al cui interno viene posto un campione di terra proveniente da zone rappresentative del cambiamento climatico in atto: dopo Brasile ed Egitto, quest’anno è stato scelto l’Antartide. 

Si tratta di un manufatto di grande pregio ma è soprattutto il suo valore simbolico ad essere prezioso: una singola goccia rappresenta un piccolo passo che tutti possono fare verso un miglioramento collettivo, anche il cinema con i suoi film è in grado di apportare significativi risultati sensibilizzando l’opinione pubblica sull’eco sostenibilità, diffondendo un potentissimo messaggio di ottimismo che potrebbe cambiare per sempre il futuro dell’umanità e del pianeta.

Dal fronte tricolore, a scendere in campo saranno tre pellicole: “Hungry hearts” di Saverio Costanzo, “Il giovane favoloso” di Mario Martone e, infine,“Anime nere” di Francesco Munzi. Interessanti, oltre alla cerimonia di premiazione del vincitore (in calendario per il prossimo 5 settembre 2014), gli incontri sulla Green Economy e sui green jobs nel mondo del cinema.

Informazioni utili:
www.greendropaward.com