Un vestito stampato è un’arma a doppio taglio: i motivi del tessuto infatti possono valorizzare la linea dell’abito oppure rovinarlo, trasformandolo in un pugno in un occhio. Per andare sul sicuro, i grandi stilisti per anni si sono rivolti all’Abraham: la più raffinata azienda di tessuti a stampa d’Europa. I suoi motivi, dall’animalier alle celebri rose, passando per il damascato, i pois e i lussuosi tessuti jacquard, la rendevano imbattibile.
“La seta è il mio destino”, diceva Zumsteg, a capo della ditta Abraham, influenzato dalle sue amicizie artistiche, tra cui Giacometti, Braque, Chagall. La svolta per l’azienda arrivò negli anni ’50, nonostante le sue radici affondino nel lontano 1878: è dopo la Seconda Guerra Mondiale che nacque infatti una collaborazione vincente con un giovane stilista di successi, Christian Dior. Da lì in poi per la prestigiosa azienda i trionfi si susseguirono uno dopo l’altro, e tra i suoi clienti spuntavano i nomi di Balenciaga e Givenchy, nonché quello del più grande discepolo di Dior, Yves Saint Laurent. Con l’avvento del prêt-à-porter la domanda di seta stampata diminuì, e Zumsteg fu costretto ad adattare l’azienda alle nuove esigenze della clientela, producendo tessuti di alta qualità ma a prezzi più ridotti. L’inevitabile chiusura avvenne nel 2002, a seguito della rottura della collaborazione con la Yves Saint Laurent: di quelli anni d’oro però, ci restano formidabili testimonianze e veri e propri tesori, gli archivi, oggi patrimonio nazionale.
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Scampoli di tessuto – l’azienda conservava ogni anno 4 m di tessuto dei cinque modelli più belli di ogni collezione, a partire dal 1955 (oggi gli archivi ne conservano ben 700) – scrapbooks, fotografie e registri di tutti i modelli oltre che abiti haute couture sono le meraviglie che si potranno osservare fino all’11 agosto al MoMu (ModeMuseum) di Anversa, con la mostra “Silks & Prints from the Abraham archive – Couture in Colour”. L’esposizione ci narra la storia dell’azienda, spiegandoci dove può arrivare la passione per l’arte, se il lusso ci mette lo zampino. Accanto ai modelli leggendari delle grandi Maison si potranno ammirare anche creazioni contemporanee: Il MoMu ha infatti invitato cinque super stilisti – Peter Pilotto, Akirs, Heinrich Brambilla, Dries Van Noten e Diane Von Furstenberg– a disegnare nuovi modelli utilizzando i tessuti Abraham. Una sfida per loro, un’occasione imperdibile per i fashion addict.