Il legame tra l’alimentazione e la qualità del sonno è ormai stato provato da numerose ricerche, ed è risaputo che l’attenzione per la scelta dei cibi a tavola condiziona positivamente il nostro riposo. Sappiamo infatti per esempio che la camomilla o una tazza di latte caldo favoriscono il sonno, e che mantenersi leggeri a cena allontana il rischio di cattivi incubi o insonnia.
Quali sono però gli alimenti che, pur non essendo nocivi, sono sconsigliati la sera? Tra i peggior nemici di chi desidera dormire c’è senza dubbio il caffè, bevanda stimolante di cui non si dovrebbe abusare: è consigliato bere l’ultima tazzina dopo pranzo, rinunciando a quella di metà pomeriggio. Il pasto serale dovrebbe escludere le bistecche e gli alimenti iperproteici: le proteine infatti sono difficili da sintetizzare; se proprio non potete rinunciare alla carne, cercate almeno di cenare presto. Le banane sono utili per chi soffre di disturbi del sonno, al contrario degli agrumi: arance e pompelmi possono infatti aumentare l’acidità di stomaco. Se volete poi assicurarvi di dormire almeno sette ore filate, evitate di bere troppa acqua prima di coricarvi, per non rischiare di svegliarvi in mezzo alle notte con il bisogno impellente di correre al bagno.
Gli alcolici sono erroneamente da molti considerati un buon rimedio per addormentarsi in fretta, ma non garantiscono un buon risveglio: le ultime fasi di sonno infatti risentono dell’alcool in circolo, che le rende agitate impedendo un buon recupero delle energie. Non vi chiediamo di rinunciare alla cioccolata, ma evitate di abusarne: a risentirne potrebbe essere il vostro riposo, oltre alla linea. Spezie e cibi piccanti dovrebbero essere limitati al pranzo: i condimenti di questo genere infatti sbilanciano la temperatura corporea, confondendo i segnali che abitualmente il corpo invia al cervello quando è stanco. Infine, evitate i cibi particolarmente grassi: il vostro cuore vi ringrazierà, e dormirete meglio. Un recente studio ha infatti dimostrato che gli alimenti grassi tendono a favorire lo stato di veglia, o addirittura il nervosismo: le conseguenze sono un sonno frammentato e scomodo.