Ancora una storia di orrore e malaffare per l’attrice umbra. Valentina Lodovini, al Festival Internazionale del Film di Roma con In I Milionari di Alessandro Piva, interpreta Rosaria, la donna di uno dei boss di Secondigliano nei sanguinosi anni ’80. Non si tratta della prima volta che l’interprete si confronta con il cosmo della criminalità organizzata. Nel 2009 è Daniela, la fidanzata di Giancarlo Siani, giornalista ucciso dall’organizzazione campana nel toccante Fortàpasc di Marco Risi.
In I Milionari invece, l’attrice scavalca il confine che divide le vittime dai carnefici, per interpretare la moglie del boss Maurizio Cavani, in una Napoli malavitosa e grigia. Rosaria è un personaggio figlio di quei luoghi, che cresce con il ritmo del film, e che forzata dalle proprie scelte sbagliate o poco lungimiranti, è costretta a fare i conti con l’orrore della violenza.
Si tratta di un ruolo impegnativo per l’interprete che descrive così la figura e l’atteggiamento di Rosaria nei confronti delle azioni del marito: “Ci sono due tipi di omertà, quella di chi sa e non parla e quella di chi decide semplicemente di non sapere. Rosaria fa un patto con il marito. Pur di non far entrare la violenza all’interno della propria famiglia gli impone di non portare mai a casa ciò che succede fuori, senza farsi troppe domande. Tuttavia non è una donna violenta, è un personaggio che ha una responsabilità in ciò che il marito compie, ma credo anche che essendosi sposata a soli sedici anni, e provenendo da quel tipo di contesto disagiato, non sia stato per lei possibile avere scelta”.
“Quando affronto un personaggio mi piace lavorare sui caratteri e in questo caso Rosaria, è anche una donna che si illude in qualche modo di avere un potere sul marito, grazie al patto che hanno stipulato di lasciare fuori la questione malavita all’interno dell’equilibrio famigliare. Pensa così di essere lei il boss di casa, ma poi tutto cambia ed è travolta dagli eventi.”. E se l’attrice sembra amare i ruoli complessi, che attingono ad un particolare fenomeno nostrano, chissà che la prossima fermata non sia proprio un ruolo nella seconda serie di Gomorra.