La moda è in fibrillazione da mesi, il design si è declinato in quell’epoca, la curiosità verso quei luoghi ha avuto una grande impennata, eppure dopo tutta questa frenesia Il Grande Gatsby è stato accolto con una freddezza inaspettata. Il pubblico del Festival di Cannes attendeva la proiezione del film di Baz Luhrmann tratto dal romanzo di Francis Scott Fitzgerald tanto quanto lo aspettava il mondo intero, eppure sui titoli di coda non è scoppiato un minimo di applauso. E neppure di fischi: freddezza, che i critici dal cuore tenero hanno definito ‘tepore’.
D’altronde quando si esagera con le aspettative spesso si rimane delusi, e attorno alla pellicola si era creata una sorta di frenesia quasi incontrollata. La stampa internazionale a Cannes è rimasta interdetta alla prima proiezione. Il romanzo culto di Francis Scott Fitzgerald era una bella scommessa da trasporre sullo schermo, e a molti è sembrato proprio che mancasse quel sentimenti di decadenza, di pre-grande depressione, di sogno che sta per fallire, che invece si percepisce in ogni pagina del romanzo. C’è chi critica a Baz Luhrmann di aver focalizzato troppo la sua attenzione sullo scintillio degli anni Venti, svuotando invece i personaggi di quel complesso profilo psicologico che hanno nel libro.
Si difende amaramente il regista “Ero già stato stroncato con Romeo e Giulietta, poi con Moulin Rouge. Sapevo che ci sarebbero state reazioni miste del resto anche Fitzgerald quando uscì il libro fu definito un clown”. E infatti al botteghino, per ora solo quello americano, sta andando bene.Tuttavia un grande vincitore c’è, ed è Leonardo Di Caprio, Jay Gatsby in persona. L’attore sta riscuotendo critiche positive da critica e pubblico (anzi, il pubblico di Cannes era veramente in visibilio), per una delle prove che sicuramente lo identificherà per sempre: il Grande Gatsby dei tempi moderni – ricordiamo che il primo Jay Gatsby al cinema fu Robert Redford nel 1974. Sono passati diciassette anni da quando Di Caprio ha conosciuto Baz Luhrmann, che lo volle come interprete maschile del suo Romeo + Giulietta, e oggi a suo proposito afferma “E’ un uomo che ti incoraggia a sognare in grande. Impossibile non essere ispirati da lui e da come non ha paura di scegliere sempre progetti rischiosi”. Ammette di essersi commosso per Jay Gatsby “D’un tratto non era piu’ la storia d’amore che avevo letto da ragazzo, Gatsby era diventato una tragedia. La storia di un uomo che voleva essere il nuovo Rockfeller. Un uomo con il sogno di diventare un vero americano, ma che resta intrappolato in un miraggio”.
Accoglienza tiepida anche per la perfomance di Carey Mulligan, che interpreta Daisy, l’amore di Gatsby, un personaggio esteticamente notevole, tra scintillio di gioielli e abiti da sogno, ma piuttosto inconsistente a livello di trama.
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