Leggere si sa, è un passatempo che stimola la mente: l’Italia purtroppo non sembra essere un Paese di grandi divoratori di libri. Come si evince dal rapporto Nielsen sull’acquisto e la lettura di libri, sono circa 19,5 milioni le persone che hanno comperato almeno un libro nel 2013 e sono per lo più donne di età compresa tra i 25 e i 34 anni, provenienti dal centro e dal nord dello stivale. Come riportare in vita un’attività così affascinante sempre più offuscata dalla tecnologia?
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Non c’è niente di più bello che ottimizzare il tempo libero e, tra un tour in tram e in metro per andare al lavoro, anziché rimanere attaccati alla tastiera di uno smartphone, non sarebbe meglio lasciarsi appassionare dalle pagine di un romanzo, un reportage o un horror? A Roma si cerca di tendere una mano ai cittadini cercando di stimolarli con la Bibliocabina al Parco di Torresina, un progetto sperimentale di recupero voluto dal comitato di Quartiere e inaugurato lo scorso 11 ottobre.
Dopo il successo di Londra, Berlino e New York o ancora il piccolo Comune di Arona, in provincia di Novara, anche la città eterna si avvicina al bookcrossing e lo fa dando una nuova veste a quelle che erano ormai solo delle vecchie cabine telefoniche Telecom dismesse: niente più cornetta e gettoni, ora in scena una mini libreria dove, confidando nel buon senso della gente, si entra e si sceglie il titolo più consono ai propri gusti e lo si prende in prestito con l’impegno di restituirlo una volta letto.
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Ad arricchire il parco libri, oltre al supporto della “Round Robin Editrice“, saranno gli stessi lettori che, seguendo lo slogan “Libera Libri” ideato dall’associazione H2, possono decidere di dare una nuova vita ad un testo che ormai ha perso la propria anima e abbandonato come un qualsiasi oggetto nella propria casa.
Al fine di rendere tutto funzionale, ogni testo sarà timbrato e, al massino, ogni utente potrà fornirsi di tre testi alla volta, si spera così di evitare furti da parte di malintenzionati che intendono creare un business a danno della cultura cittadina. Il tutto è a costo zero, un modo per far sì che la lettura si estenda a tutti, giovani ed adulti senza distinzione alcune a carattere socio-economico.
A sostenere il peso della lettura sono quattro mensole in legno, anch’esso riciclato, in quanto proviene da un lotto dismesso dal Nido di Piazza Gino Pallota, conosciuto come il primo asilo nido ecologico della Capitale. Si tratta dunque di un altro piccolo passo verso una migliore qualità della vita e si spera che gli atti vandalici possano risparmiare un progetto lungimirante.