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Alex from Target, fenomeno social

Gli Stati Uniti hanno un nuovo beniamino, ma grazie a chi?

Twitter

“Sono famoso adesso?” è la domanda – retorica – che dal 2 novembre continua a porsi Alex Christopher LaBeouf, sedici anni, di Dallas, ormai noto semplicemente come ‘Alex from Target‘. Per ‘Target’ si intende la catena di negozi di grande distribuzione statunitense, quella per la quale Alex lavorava come commesso quando è stato travolto da un celebrità che ricorda molto il famoso “quarto d’ora” citato da Andy Warhol.

Una piacevole somiglianza con Justin Bieber, un altro beniamino delle folle, e un atteggiamento simpatico sono le uniche caratteristiche deducibili dalla fotografia che da una settimana circola sui social network principali e che ha portato il profilo twitter dell’interessato a schizzare da 144 followers a oltre 685.000 e a subire diversi tentativi di contraffazione (fate attenzione, l’originale e unico è @acl163).

Una foto come tante, di Alex durante il suo turno alla cassa, scattata da un cliente qualsiasi, ma che senza apparente motivo ha iniziato a far rimbalzare l’hashtag #AlexFromTarget da un profilo twitter a uno instagram a uno tumblr fino a portarlo in pochi giorni in uno dei salotti televisivi più importanti degli States, quello di Ellen DeGeneres, per raccontare la sua storia.

Una storia che potrebbe essere già finita – in attesa che i vari imitatori (“Kieran from T-mobile”, “Adrienne from Walmart” o “Steve from Starbucks”) si mettano l’anima in pace – viste le voci che hanno iniziato a circolare in questi ultimi giorni. Non tanto quelle dello sfruttamento dell’onda mediatica da parte della stessa Target, che si è detta all’oscuro di tutto e curiosa degli sviluppi (soprattutto considerata l’impennata di attenzione e pubblicità ricevute), quanto quelle relative alla possibilità che si tratti semplicemente di una trovata promozionale di una compagnia di marketing online.

Ma nemmeno la Breakr (questo il nome della società) sembra la vera ‘responsabile’, o almeno non sembra suo il merito del fenomeno, nonostante se lo sia ascritto dichiarando di aver voluto “creare un eroe virtuale” servendosi della rete e del suo pubblico più giovane, tra i più sensibili ai movimenti repentini delle mode di internet e di chi le organizza. In realtà questa avrebbe provato a mettersi in luce anche definendo la tweeter @auscalum – che aveva dato il via all’effetto domino condividendo la foto originaria postata da @brooklynjreiff – una delle proprie “fangirl”. Alex, intanto, ha pubblicamente preso le distanze dalla Breakr costringendola a chiarire il proprio coinvolgimento.

Sarà vero? Il maldestro tentativo di gloriarsi di meriti non propri si ritorcerà conto la compagnia? L’onda in questione sta già ritraendosi? O ci aspettano nuove frontiere dello sfruttamento web, magari questa volta da parte della Target stessa, dopo che qualcuno ha persino messo in vendita online dei completi rossi e cachi (i colori della catena) per vestirsi come Alex? Sembra difficile credere che tutto sia davvero nato dal caso e dalla capacità di internet di generare Miti (o mostri…), ma potremmo anche doverci arrendere all’evidenza. Vedremo.