Ogni acino che si pilucca è un concentrato di proprietà benefiche: l’uva è uno dei frutti più osannati dalla fitoterapia, in quanto vero e proprio prodigio per il benessere del corpo. Tanto che la cura a base di uva ha un nome specifico: ampeloterapia. In questo periodo dell’anno la vendemmia ci fornisce non solo la materia prima per i rinomati vini italiani, ma anche la possibilità di fare incetta di questo frutto fresco nelle sue decine e decine di varietà.
In pole position tra gli elementi benefici che possiede l’uva, i polifenoli e in particolare il resveratrolo, potentissimo antiossidante. Gli acini inoltre sono composti in alta percentuale da acqua, fattore che li rende eccellenti depuratori di fegato e intestino, tanto che una dieta detox a base di uva è un regime che spesso si consiglia in questo periodo dell’anno per liberare l’organismo dalle tossine. D’altra parte l’alta concentrazione di zuccheri in questo frutto la rende sconsigliata ai diabetici. In quantità leggermente diversa in base alla tipologia (bianca o nera) l’uva contiene vitamina A, del gruppo B e C, e minerali tra cui in buona parte potassio. Per quanto riguarda i suoi benefici, oltre a quelli depurativi, l’uva si annovera tra i frutti indicati in caso di problemi circolatori, aumentando la permeabilità dei capillari, per contrastare l’invecchiamento cutaneo e varie malattie della pelle, per stimolare la diuresi, in caso di anemia e quando vi sono necessità remineralizzanti.
Gli ottimi grappoli dunque vanno assolutamente inclusi nella dieta in questo periodo dell’anno, anche sperimentando nuovi modi per mangiarli. Non solo freschi, nelle macedonie o nei dolci, ma anche in abbinamento a cibi salati: l’uva è ottima se mescolata ad insalate, specialmente a quelle a base amarognola come l’indivia e il radicchio, è un eccellente abbinamento con i formaggi come antipasto o per insaporire in modo originale portate a base di carne. Bere il succo è un efficace modo di assumere sostanze antiossidanti, purché sia fresco e al naturale.