In questa estate così insolita dedicarsi ad attività vacanziere mai intraprese prima può dare quel tocco di ‘brio’ e avventura che può renderla indimenticabile. Si possono ad esempio considerare le vacanze in bicicletta (leggete qui i consigli di un esperto di cicloturismo). Oppure i viaggi in camper (ecco le ‘dritte’ per partire per la prima volta). Se si opta invece per la vacanza stanziale al mare, perché non dedicarsi ad un’attività eccitante e affascinante come le immersioni subacquee?
La sensazione di ‘volare’ in acqua mentre si mantiene perfettamente la capacità di respirare è decisamente emozionante. Ma se non si è mai provata la sensazione di immergersi con bombole si potrebbe essere intimoriti dall’esperienza. La cosa migliore da fare è parlare con gli insegnanti di una scuola di diving, con un istruttore o istruttrice esperti e competenti, che vi diranno tutto quello che occorre sapere sulle immersioni. Lo abbiamo fatto anche noi: ecco i consigli di Alessandro Ludovici della scuola di sub Diving Line (Associazione Sportiva Dillettantistica) per i principianti e per tutti coloro che vorrebbero avvicinarsi al mondo delle immersioni.
Innanzitutto, a quali emozioni è bene prepararsi?
Sott’acqua c’è un ambiente estraneo alla vita di tutti i giorni: è un mondo alieno. Avendo una buona acquaticità (capacità di stare in acqua senza paura fin dall’inizio) e un buon sangue freddo, non si avrà alcun problema. Prima di immergersi sarebbe opportuno fare una prova per valutare se si è in grado di affrontare l’immersione con tranquillità: nel caso in cui la prova vada bene, sarebbe opportuno seguire il corso interamente in mare, mentre in caso contrario, si dovranno fare ulteriori immersioni in piscina. Il corso in mare è da preferire rispetto al corso in piscina. Abbiamo seri dubbi sui brevetti rilasciati con immersioni nei laghi: l’acqua dolce ha una densità diversa rispetto all’acqua di mare. Sarebbe opportuno fare almeno una delle 4 immersioni obbligatorie in mare (meglio se tutte).
È bene fare una visita medica prima di cominciare?
In Italia il certificato medico è obbligatorio. Si viene sottoposti ad un’anamnesi medica con cui si valuta l’idoneità all’attività subacquea. È consigliata una visita dall’otorino, anche per evitare di spendere soldi inutilmente se poi si hanno problemi a scendere durante il corso per ottenere il brevetto. Nel caso in cui si partecipi a un corso presso un’ASD (Associazione sportiva dilettantistica) bisognerà munirsi di certificato per attività sportiva non agonistica rilasciato dal medico di base oppure da un centro di medicina dello sport.
Mai immergersi per la prima volta senza un insegnante esperto. Ma come orientarsi tra le scuole di sub? Come funziona un corso?
Non ci si può immergere senza un corso subacqueo perché il rischio per la salute è troppo elevato. È possibile fare un’immersione insieme a un istruttore dopo una breve lezione entro i 10 metri di profondità; per conseguire un brevetto è possibile partecipare a un corso organizzato da scuole che applichino gli standard delle proprie didattiche di riferimento: SSI, PADI, PSS e molte altre, sono scuole riconosciute che operano secondo gli standard ISO che prevedono un minimo di 9 immersioni (di cui almeno 4 in mare) e una lezione di apnea. Nel caso in cui il corso non rispetti questi standard è bene non parteciparvi. Esistono anche delle scuole federali che applicano il CMAS, che è un altro standard riconosciuto, anche se lo standard ISO è più diffuso. È anche previsto lo studio di un manuale e delle lezioni di teoria. Alla fine del corso sarà necessario sostenere un esame finale per l’ottenimento della certificazione.
La legge italiana prevede un certificato, un brevetto o un patentino per fare immersioni?
No, la legge Italiana non prevede un brevetto per immergersi, ma per poter noleggiare una bombola o per partecipare alle immersioni è bene averlo: in caso di incidente il giudice riterrà responsabile il diving club di aver lasciato immergere la persona senza brevetto. Anche per scendere a profondità maggiori di 20 metri è necessario avere un brevetto abilitante a quelle profondità: ad ogni modo, le assicurazioni non pagheranno alcunché nel caso in cui si superino i limiti previsti dal brevetto.
Può essere rischioso immergersi?
Nel caso di un’immersione ricreativa entro i 20 metri i rischi sono minimi, più connessi alle reazioni di panico che all’immersione in quanto tale. Seguendo le indicazioni del corso sub, i rischi possono essere ridotti al minimo, ma non possono essere eliminati del tutto. Un malore che è facilmente risolvibile sulla terra ferma potrebbe essere di difficile risoluzione sott’acqua. Quindi non è richiesto il fisico di un atleta ma bisogna avere delle buone doti cardio-vascolari. Un elettrocardiogramma, magari sotto sforzo, sarebbe sempre necessario per fare immersioni.
Due parole sull’attrezzatura
L’immersione subacquea è uno sport di attrezzatura: durante il corso viene spiegato il funzionamento e come regolarsi per acquistarla. Il consiglio è di non comprare attrezzatura prima di iniziare il corso, potrebbe non essere adatta alle vostre caratteristiche. La nostra scuola, per scelta, fornisce l’attrezzatura durante tutto il corso, ma alla fine di esso sarà necessario acquistarla per proseguire. Chi non acquista l’attrezzatura in genere non continua nell’attività subacquea.
Infine, un consiglio ‘mentale’ da dare a chi inizia?
Bisogna semplicemente mantenere la calma, seguire le indicazioni dell’istruttore e fidarsi di lui. Il resto si risolve con l’allenamento, abituandosi alle nuove situazioni.
Se per acquistare bombole e boccagli è meglio aspettare di aver superato il corso ufficiale, avere le proprie pinne e la propria muta può tornare utile anche in molte altre occasioni, magari per il semplice snorkeling in acque fredde. Eccone alcune versioni: