Nell’estate del distanziamento sociale moltissime persone stanno prendendo in considerazione soluzioni vacanziere che permettano di evitare alberghi, ristoranti e mezzi pubblici in favore di spostamenti autonomi e dimensioni che garantiscano ampia libertà. Inoltre, dopo mesi passati al chiuso, la vita all’aria aperta sembra essere un desiderio molto diffuso. Tra le opzioni più quotate c’è sicuramente il campeggio (in questo articolo vi abbiamo dato alcuni consigli per partire), la vacanza in barca (ecco cosa mettere in valigia) e il cicloturismo (che un esperto in materia ci ha spiegato bene, in questa intervista). Si inseriscono a pieno titolo tra i viaggi liberi, esplorativi, autonomi e certamente emozionanti, le vacanze in camper.
Se state considerando per la prima volta di noleggiare un mezzo-casa (ce ne sono per tutti i gusti, dimensioni, tipo di comfort) e partire alla volta del viaggio on the road, probabilmente nutrirete una serie di dubbi più che leciti. Quanto è difficile guidare un camper? Dove andare? Cosa occorre portare? Lo abbiamo chiesto ad un’esperta camperista e blogger: Daniela Scerri è l’autrice di Due Per Tre Fa Cinque, blog di viaggi in famiglia con il camper. Lei, il marito e i tre figli esplorano l’Italia e l’Europa a bordo del loro mezzo con spirito curioso e avventuroso, e narrano le loro esperienze e considerazioni in un blog che vi può dare molte idee per la vostra prima volta su una casa mobile. Intanto, ecco i suggerimenti per chi vorrebbe sperimentare le vacanze in camper.
Guidare un camper per la prima volta può intimorire: qualche consiglio per i principianti?
“Guidare un camper è più impegnativo rispetto ad una normale auto, ma non deve spaventare. L’importante è avere ben chiare le dimensioni del mezzo che, oltre ad essere più largo e più lungo, è anche notevolmente più alto soprattutto nel caso di mansardati.
Quando ho guidato per la prima volta il nostro mansardato lungo oltre 7 metri ero molto agitata ma, dopo i primi momenti di sconforto, mi sono resa conto che sarei stata in grado di padroneggiare il mezzo senza troppe difficoltà. Bastano poche fondamentali regole per arrivare a destinazione anche essendo inesperti”.
Rispetto all’auto, a cosa occorre prestare attenzione?
“È essenziale durante il viaggio prestare la massima attenzione ai cartelli stradali, poiché i normali navigatori non tengono conto delle dimensioni e potrebbero scegliere percorsi non adatti alle misure del vostro mezzo. Inoltre potrebbero bastare un ramo di un albero, lo spigolo di un balcone sporgente sulla strada a provocare danni molto seri e rovinare una vacanza.
Un fattore importante da tenere in considerazione è che quando il mezzo è a pieno carico con anche i serbatoi dell’acqua pieni, è piuttosto pesante, e i tempi di reazione in frenata sono notevolmente più lunghi.
Altro consiglio riguarda le fasi di piazzamento del mezzo. Una volta giunti a destinazione è importante farsi aiutare nelle manovre, soprattutto se il camper non è dotato di retrocamera”.
Ci sono destinazioni che più indicate per chi è inesperto?
“Uno dei problemi che assilla maggiormente i camperisti (neofiti e non) è il fatto di trovarsi in strade molto strette e quindi difficili da percorrere. Ai principianti consiglierei innanzitutto di scegliere itinerari che sfruttino il più possibile autostrade e strade extraurbane, in modo da evitare fino all’ultimo centri abitati con strade strette e imprevisti. Qualche chilometro in più per aggirare paesini o valichi sarà ben ripagato. Quindi, per esempio, si può pensare alla montagna ma restando in località turistiche ben servite e conosciute, come le località sciistiche sono spesso facilmente raggiungibili dagli autobus, e hanno ampi parcheggi e spazi di manovra.
Le mete a misura di camperisti sono davvero tantissime, ma tra i paesi più amati da chi viaggia on the road c’è sicuramente la Francia. Una nazione che ha fatto del turismo itinerante un vero e proprio punto di forza: lo testimoniano i numerosi campeggi comunali che a prezzi popolari offrono la possibilità di sostare in tutta sicurezza e il fatto che è facilissimo trovare zone di carico e scarico fermandosi per esempio nei benzinai oppure anche nei supermercati”.
Meglio definire tutte le tappe prima o spazio all’improvvisazione?
“Il viaggio itinerante si porta dentro un grande messaggio di libertà. Chi viaggia in camper lo fa perché può rincorrere il sole scappando dal maltempo, lo fa perché se scopre un posto speciale può decidere di cambiare all’ultimo momento i piani e restare una notte in più. Non esiste una modalità unica di vivere l’abitar viaggiando. Esistono tante modalità diverse quante sono i viaggiatori.
C’è per esempio chi ama viaggiare alla scoperta di ciò che la strada riserva e quindi non programma nulla. In genere sono viaggiatori che partono già con l’idea di dormire in sosta libera e che quindi non contemplano l’idea di una vacanza in cui sia necessario prenotare.
C’è invece una fetta di camperisti che ama studiare l’itinerario prima di partire annotando tappe e punti di interesse. In quel caso si studiano le aree di sosta presenti sul percorso. Si tratta di parcheggi attrezzati che vengono utilizzati solo per dormire e la mattina seguente si riparte. Nella maggior parte dei casi, non si può prenotare e ci si affida alla ‘fortuna’. Chi invece decide per la vita in campeggio deve invece verificare la disponibilità nel periodo di preferenza”.
Qualche app o sito di riferimento da suggerire?
“Per trovare luoghi dove sostare in sicurezza ci sono tantissime app per smartphone, noi utilizziamo molto Park4night per la sosta libera e le aree camper. Si tratta di un sito che viene aggiornato direttamente dai camperisti che trovano luoghi dove sostare in sicurezza e pubblicano le informazioni relative all’interno della app. Allo stesso modo, chi frequenta un punto inserito da un altro camperista può dare un giudizio, aggiungere o correggere le informazioni. Per i campeggi, invece, usiamo il sito camp.vacanzelandia.com“.
Cosa mettere in valigia
“Anche su come fare la valigia (che in realtà in camper si traduce con ‘riempire gli armadi’) ci sono diverse scuole di pensiero: chi parte con poche cose necessarie e poi on the road si ferma in lavanderia e chi invece porta tutto il necessario e lava una volta tornato dalla vacanza.
In genere, comunque, chi viaggia in camper si porta abiti comodi magari in tessuto tecnico che asciuga in fretta dopo un lavaggio veloce, magari nel piccolo lavandino del bagno. Tuttavia, programmare una vacanza on the road anche spartana, prevede sempre che nell’armadio non manchi mai un abito lungo e un paio di scarpe col tacco nella scarpiera. Il camper permette di vivere una vacanza in totale libertà anche senza rinunciare all’eleganza e ai vezzi.
Per la biancheria da bagno consiglio di usare degli accappatoi e salviette in microfibra per una questione di praticità, di ingombri e di velocità nell’asciugatura dopo la doccia”.
Qualche consiglio sull’organizzazione della dispensa?
“La cucina merita un capitolo a parte. Quando si intraprende un on the road in camper, nonostante si sappia che probabilmente la spesa si farà in loco, è importante partire con una base nella dispensa. In genere si tratta di pasta, sughi e minestre in scatola e quanto di fondamentale ci serve per cucinare: olio, sale, aceto. Questa ‘riserva’ ci aiuterà in due momenti fondamentali del viaggio.
Nei primi giorni, soprattutto in caso di viaggi molto lunghi, in genere ci si ferma solo per dormire e per il resto del tempo si macinano chilometri per arrivare a destinazione. In questi periodi di trasferimento non c’è tempo per fermarsi a fare la spesa e le provviste si rivelano fondamentali.
Le riserve sono molto importanti anche quando si decide di restare qualche giorno in sosta libera magari lontani dalla civiltà. Sono occasioni molto suggestive ma che richiedono grande organizzazione”.
Equipaggiamento e accessori da non dimenticare
“Per la gestione ‘quotidiana’ del camper sono necessari alcuni accessori come il tubo per caricare l’acqua, il liquido disgregante per il WC, tavolino e sedie per pranzare sotto il tendalino (laddove è consentito aprirlo, naturalmente). È importante avere i cunei livellatori per poter mettere in piano il camper e dormire più comodamente, oltre che migliorare l’efficienza del frigorifero a gas. In inverno è molto importante viaggiare con il liquido antigelo per fare in modo che le acque nei serbatoi non ghiaccino. Una delle cose che ho trovato molto utili soprattutto viaggiando con le nostre bambine è la prolunga della doccia per sciacquarsi in estate prima di entrare facendola passare dalla finestra. Non c’è cosa peggiore di avere la sabbia sul pavimento che si appiccica ai piedi (in camper stiamo scalzi per motivi di igiene).
Un’altra cosa a mio avviso importantissima è la pala in inverno: può servire in tante occasioni, soprattutto per liberare il mezzo dalla neve dopo una abbondante nevicata. Una volta ci è servita persino per sbloccare i cunei di stazionamento che si erano congelati nel parcheggio!”
Come viaggiare con i bambini in sicurezza?
“Quando si viaggia con i bambini in camper, valgono fondamentalmente le stesse regole che valgono in auto. Anche i bambini devono stare sempre allacciati e nei seggiolini, se previsti. La tentazione di lasciarli vagare liberi per la cellula o a dormire nei letti sarà forte, soprattutto nei viaggi più lunghi. Il nostro consiglio è di non cedere e di organizzare le tappe nel rispetto delle loro esigenze, perché il viaggio non diventi un incubo o un pericolo per loro e nemmeno per i genitori”
Hai qualche ‘dritta’ da dare a chi parte per la prima volta col camper?
“La prima volta che abbiamo noleggiato un camper al secondo giorno di vacanza, la sera, mi sono ritrovata seduta al tavolino a piangere. Spazi ristretti e incapacità organizzativa avevano messo a dura prova i miei nervi. Poi però mi sono resa conto che avevo bisogno di prendere le misure, in tutti i sensi. Se mi fossi fermata a quella sera probabilmente sarebbe finito tutto lì ed invece, cambiando punto di vista, mi sono assicurata avventure pazzesche: notti in quota, soste fronte mare addormentandomi con lo sciabordio delle acque, pranzi con vista su cime prestigiose e cene sotto i fiocchi di neve su passi di montagna.
Il mio consiglio è dunque questo: partite senza preconcetti e con tanta voglia di esplorare. Non fermatevi alla prima impressione. Se siete abituati alle vacanze in albergo o in villaggio, vi sembrerà di fare molta fatica, almeno all’inizio. Ma la chiave è la libertà, la possibilità di creare una vacanza tagliata su misura sui propri desideri e necessità, senza vincoli di orario, senza dress code e senza obblighi. Buoni chilometri in libertà!”
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