Con i primi bagni di sole aumenta la voglia di abbronzare la pelle e valorizzare il proprio incarnato. Aggiungere al volto un tocco di brillantezza non è però una prerogativa del make-up. La voglia di risplendere passa infatti anche per i capelli. L’estate è arrivata, perché dunque non ricreare – ricorrendo alla bravura del proprio parrucchiere – quei riflessi tipici di una chioma baciata dal sole? Si fa presto però a dire schiariture. Se termini come colpi di sole e mèches sono ormai obsoleti, è arrivato il momento di svecchiare il proprio vocabolario della bellezza e arricchirlo con voci – o meglio tecniche – quali shatush, balayage, degradé, ombrè e sunlight.
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Schiarire i capelli: il vocabolario della bellezza
Niente cambiamenti radicali, si tratta semplicemente di pennellate illuminanti che creano vibranti riflessi. Le differenze? Per un approfondimento sulle varie tecniche di schiaritura dei capelli abbiamo chiesto aiuto a uno dei beauty expert di Treatwell, Laura Maddalena, hair designer del salone torinese Cosmopolitan Parrucchiere ed Estetica. “Nel corso degli anni le tendenze, per quel che concerne la moda dei capelli, hanno subito una vera e propria evoluzione: sempre più aumentano le richieste di sfumature in grado di conferire alla chioma un aspetto più naturale e luminoso possibile”, spiega l’esperta.
Partiamo dallo shatush. “Questo servizio di colorazione, il più “antico”, nasce con il fine di illuminare i capelli utilizzando una particolare tecnica di schiaritura che non va a toccare le radici ma solo le lunghezze e le punte che vengono decolorate e poi tinte con la nuance scelta”, spiega l’hair designer. Lo shatush – come racconta l’esperta – nel tempo è stato surclassato dal balayage, un effetto luce molto in voga nello star system. Ma non solo. Perché piace? Prevede uno stacco di colore meno netto rispetto allo shatush ergo un effetto molto più naturale.
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Dal degradé all’ombrè hair
Molto utilizzato nel mondo dell’hairstyle anche il degradé, una particolare schiaritura finalizzata a replicare l’effetto dei raggi del sole sui capelli. “Questa tecnica si basa sull’applicazione di diverse colorazioni semi-permanenti e veri e propri schiarenti in zone diverse dei capelli con l’obiettivo di bilanciare gli effetti sfruttando un sapiente gioco di luci e ombre”, precisa Maddalena. Come si pratica? “Il degradé viene eseguito applicando differenti prodotti in diverse sezioni di ogni singola ciocca. Le radici non vengono trattate con tinture ma solo con riflessanti, sfruttando il principio della colorazione verticale per minimizzare la ricrescita. Ultimamente è però una tecnica superata e sempre meno utilizzata”, evidenzia il direttore artistico del salone torinese.
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Per schiarire la chioma con discrezione viene utilizzata anche la tecnica dell’ombrè hair, un metodo che ha conquistato non solo le bionde, ma anche le chiome castane e poco più scure. Il motivo? Il risultato è super naturale. “Questa tecnica prevede l’effetto sfumato tra due toni completamente diversi tra loro: la base risulta molto più scura rispetto alle lunghezze e alle punte. Anche se è meraviglioso, non è consigliabile a chi non ha tanta voglia di ‘stare dietro’ alla ricrescita del capello”, precisa l’hair designer.
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Effetto sunlight: e luce fu
Secondo l’esperta a spopolare nell’ultimo periodo è soprattutto il sunlight: “Nel mio salone riceviamo molte richieste. Ho rivisitato questa tecnica e sulla base del balayage, mixando più tecniche, vado a ridisegnare le forme e l’armonia del capello cercando il più possibile di creare tonalità fredde per valorizzare al meglio i punti luce del viso. Cosi facendo dunque si ottengono sfumature ricercate e molto naturali senza uno stacco netto – ma dipinto a mano – con riflessi luminosi che si avvicinano quasi alla radice. Il risultato finale? Un effetto sunkissed”, rivela la professionista della bellezza.
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Il punto di forza del sunlight? “Essendo la schiaritura molto discreta e naturale – come il balayage – non bisogna preoccuparsi della ricrescita, non è necessaria dunque una continua manutenzione del capello. Si tratta però di una tecnica molto elaborata e difficile da eseguire che mette a dura prova la capacità artistica e interpretativa del professionista”, conclude l’esperta.
Come mantenere vivo il colore: gli strumenti utili
Una volta terminata la seduta dal parrucchiere, la bellezza dei capelli è nelle nostre mani. Risulta dunque di fondamentale importanza preoccuparsi della manutenzione scegliendo i prodotti giusti in grado di sublimare il colore. A casa come in salone è possibile offrire ai propri capelli un trattamento speciale in grado di renderli radiosi. Questa maschera in tessuto proposta da Biopoint, grazie all’innovativa cuffia con tecnologia termo-vapore, potenzia la penetrazione dei principi attivi nel capello. La promessa? Proteggere e prolungare l’intensità del colore.
Che siano lisci, ricci o mossi, i capelli tinti con il passare del tempo e il ripetersi dei lavaggi possono risultare spenti e opachi. Molto dipende anche dagli strumenti che si utilizzano per lo styling. La piastra, in realtà, non è sempre è dannosa. A dimostrarlo è la proposta di Imetec: la Creativity Color Shine è infatti un modello decisamente maneggevole, realizzato proprio per proteggere i capelli trattati ravvivandone il colore. Bella da vedere con il suo design elegante e iper femminile e decisamente performante: grazie al Color Shine Texture protegge infatti i capelli dal calore e ne esalta la lucentezza.
Il sole è amico e nemico al tempo stesso. Ci regala sì un bel colorito ma potrebbe indebolire i capelli, soprattutto se trattati. Al fine di esporli in tutta sicurezza, è necessario proteggerli. Collistar, a tale proposito, ha realizzato un pratico olio in versione spray che, una volta applicato sulla chioma, crea una sorta di guaina – senza ungere – utile per preservare la bellezza e la salute dei capelli.