Nella maggior parte delle professioni che si possono svolgere da casa il computer è lo strumento principe. Ma mentre in un ufficio aziendale ci sono figure esperte che si occupano dell’apparato tecnologico, quando si opera in smart working la sicurezza del computer è tutta a carico nostro. Evitare intrusioni nei propri sistemi e mantenere le informazioni personali e aziendali al sicuro da attacchi hacker è molto importante, ecco perché Enea Nepentini, esperto di sicurezza delle informazioni di Consilium, ha stilato un decalogo anti-hacker per tutti coloro che lavorano da casa. Una fetta di popolazione largamente aumentata a causa dell’emergenza Covid-19.
Sottolinea Nepentini “Abbiamo pensato, sulla base delle esperienze sviluppate e raccolte fino ad oggi dal nostro osservatorio informativo, di costruire un decalogo suddiviso in due parti fondamentali. Dal punto 1 al punto 6 offriamo una panoramica di base sulla sicurezza da adottare. E dal punto 7 al 10 valutiamo alcuni aspetti generali della modalità smart working”.
Sicurezza del computer a casa
Innanzitutto, l’esperto suggerisce di seguire prioritariamente le indicazioni e le raccomandazioni dettate dall’organizzazione per cui si lavora. Importante è connettersi sempre con strumentazioni ufficiali e già condivise, dotate di sistemi operativi supportati dall’impresa, per i quali sono stati effettuati gli aggiornamenti di sicurezza. L’utilizzo di un nuovo dispositivo dovrebbe essere comunicato all’organizzazione.
Occorre verificare costantemente che i software di protezione del sistema operativo (Firewall, Antivirus…) siano abilitati e aggiornati.
Operando in smart working, è bene cambiare la password almeno una volta al mese, in modo gli accessi al sistema siano costantemente protetti. Naturalmente dev’essere una password con un grado complesso di caratteri e simboli. Attenzione a non commettere la leggerezza di tenere una lista delle password sullo stesso sistema in connessione: meglio conservarla offline.
È importante non installare applicazioni o software provenienti da fonti non ufficiali. Non attivare connessioni a dispositivi mobili (hard disk esterni, pen-drive) di cui non si ha certezza della provenienza.
Può essere utile inserire un blocco automatico del sistema assieme ad uno screen saver, impostandolo da 1 a massimo 2 minuti di inattività, in modo di bloccare l’accesso al sistema quando ci si allontana dalla postazione.
Non cliccare mai su link o allegati contenuti in email non ufficiali, provenienti da sconosciuti o sospette: può sembrare un consiglio banale ma non lo è affatto. Ogni volta che si termina una sessione di lavoro va effettuato il log-out dai collegamenti attivi (aspettando di vedere la conclusione della sessione).
Consigli per lo smart working in videocollegamento
L’esperto suggerisce di preparare bene la postazione di lavoro prima di connettersi. Identificando un’area possibilmente protetta da altre persone, verificando sempre bene l’inquadratura della telecamera, usando fondi più neutri possibili. È opportuno valutare bene se inquadrare oggetti o immagini private sullo sfondo. Inoltre, consiglia di vestirsi come se si fosse in ufficio e se non si è certi del proprio stato d’immagine generale meglio tenere la telecamera spenta e usare solo l’audio se necessario.
Per avere la certezza che nessuno si ‘intrufoli’ potrebbe essere utile impiegare un copri-webcam, come questo
Vi abbiamo dato i suggerimenti di una stylist per vestire in smart working: eccoli
Ogni giorno è utile preparare l’agenda delle attività da svolgere, e controllare la loro implementazione, dando delle priorità. È opportuno essere puntuali e precisi sugli orari di collegamento. In chiusura di videocollegamento è utile ripassare gli obiettivi fissati e le regole d’ingaggio per le attività da sviluppare.
È importante anche porsi dei limiti, evitando di stare troppo tempo davanti allo schermo. Fare delle pause, muoversi durante le chiamate senza video, creando una sorta di concentrazione on/off.
Infine, è necessario trova il proprio personale equilibrio con il resto del team: anche se ci si trova in posti diversi e si è influenzati da ambienti non omogenei, fare una telefonata ai colleghi, oltre alle connessioni pubbliche, spesso può aiutare a rafforzare la squadra.
Non solo sicurezza informatica: anche spalle, schiena e braccia devono essere tutelate dalle tante ore al computer. Abbiamo chiesto a una fisioterapista alcuni suggerimenti, lo trovate qui. Mentre per limitare l’insorgenza di tendiniti o l’assunzione di posture sbagliate un mouse ergonomico e un supporto per il computer potrebbero essere un valido aiuto. Come questi