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Come scegliere l’abito da sposa

Fisicità, location e personalità influiscono sulla scelta della mise nuziale. I consigli delle esperte

Abito da sposa
Courtesy of©Laure de Sagazan

“Amore non è guardarci l’un l’altro, ma guardare insieme nella stessa direzione”, scrisse Antoine de Saint-Exupéry. Convolare a nozze rappresenta per ogni coppia un traguardo importante: è il coronamento di un sogno d’amore. Qual è il momento più bello ed emozionante per ogni donna? La scelta dell’abito da sposa, ça va sans dire. Al fine di scongiurare imprevisti vari ed eventuali e rendere l’esperienza meno stressante, sono in molte a ricorrere a un/una wedding planner: “Chiedere l’aiuto di un professionista permette di risparmiare tempo, fatica e perché no anche denaro. C’è sì un costo in più da sostenere ma la presenza di un addetto ai lavori permette di prendere decisioni importanti con una maggiore consapevolezza, evitando così spese superflue”, spiega la wedding planner Monica Palmieri che, da circa dieci anni, supporta gli sposi nell’organizzazione del giorno più importante della loro vita.

Ultimo aggiornamento il 21 Dicembre 2024 17:21

Abito da sposa, quando iniziare la ricerca

Sentirsi disorientate all’inizio è normale. Quali sono i primi passi da compiere? Se si ha un professionista al proprio fianco l’iter si semplifica in quanto spetta a lei/lui effettuare una scrematura e proporre una rosa di atelier da visitare. L’importante è rispettare le tempistiche. “La ricerca dell’abito deve iniziare con almeno 8 mesi di anticipo rispetto alla data del matrimonio. Il motivo? L’abito, anche se si tratta di un modello preconfezionato, deve essere personalizzato e adattato ai gusti e alla fisicità della sposa”, spiega Palmieri.

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Prima di iniziare le prove è bene avere almeno una vaga idea di quello che si intende indossare per convolare a nozze. “Consiglio di curiosare online o di sfogliare qualche catalogo al fine di familiarizzare con quelle che sono le tendenze del momento”, spiega la professionista. Oltre a definire il modello, ovviamente, è importante anche fissare un budget.

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A ogni location corrisponde la giusta mise

Una volta in atelier, l’addetta alle vendite si confronta con la sposa per inquadrare al meglio la sua personalità, le preferenze e lo stile del matrimonio così da avanzare proposte consone. Anche la location conta: “Se ci si sposa in un castello, ad esempio, è preferibile optare per un abito romantico. Se si sceglie invece una terrazza o una location moderna, un abito lineare è più appropriato”, precisa la wedding planner. Non bisogna mai andare fuori tema.

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Mai accontentarsi e limitare la scelta. “Suggerisco di visitare almeno un paio di atelier e provare 2-3 modelli differenti per avere le idee chiare ed evitare futuri ripensamenti”, spiega la wedding planner. Quando il vestito giusto arriva, non appena le cosiddette bride to be lo indossano, lo sanno riconoscere. Basta guardarle in faccia e, tra lacrime e sorrisi, il loro volto cambia espressione. Si emozionano.

In fase decisionale è bene dimostrarsi flessibili e affidarsi all’esperienza degli addetti ai lavori: “La scelta dell’abito da indossare il giorno delle nozze è importante, deve convincere al 100%. Va bene ascoltare i consigli di amici, parenti etc. ma non bisogna farsi condizionare dal giudizio altrui”, spiega Laure de Sagazan, ideatrice dell’omonimo brand demi-couture francese i cui abiti da sposa, dallo stile retrò-chic, sono realizzati a Parigi ma distribuiti in Italia (così come in molti altri Paesi) nei monomarca di Roma e Milano.

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Abito dal taglio scivolato o accostato? Tutto dipende dalla silhouette

Abito da sposa Laure de Sagazan

Innamorarsi di un vestito visto in foto è frequente ma bisogna poi fare i conti con la realtà, ergo con il proprio fisico. “Alle spose dalla fisicità mediterranea si addicono abiti scivolati, più destrutturati soprattutto nella parte inferiore con gonne dai tagli molto leggeri e morbidi che non segnano i fianchi. Meglio puntare sulle scollature, valorizzano la figura ma senza mai scadere nel volgare”, spiega Francesca Tota, responsabile dell’atelier romano di Laure de Sagazan. Chi, invece, ha una corporatura esile, quale la mise ideale? “Le più longilinee dovrebbero puntare a definire la silhouette prediligendo abiti che sottolineano il punto vita, ovvero modelli più accostanti sui fianchi”, precisa Tota. Come, ad esempio, un abito a sirena: è una soluzione sofisticata di grande tendenza. Chi sogna l’effetto principessa, ad assicurare volume sono abiti fluttuanti movimentati dalla presenza di dettagli ricercati. Come piume e tulle.

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Classico o anticonvenzionale? Le proposte ‘insolite’

Oltre ai modelli cari alla tradizione, sono tante le alternative da vagliare, soluzioni dall’eleganza contemporanea pronte ad assecondare le donne più anticonvenzionali. “Coloro che amano uscire dagli schemi possono osare e sperimentare mise apparentemente insolite per un matrimonio. Come una salopette, un modello informale ma decisamente aggraziato”, afferma la stilista. Uno dei trend dell’anno sono le trasparenze. “Puntare sull’effetto vedo e non vedo, tra velature con tessuti sottili e trasparenti e l’uso di pizzi posti in posti strategici, permette alla sposa di giocare con la sua femminilità”, racconta Tota.

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Inoltre è possibile convolare a nozze indossando combinazioni inedite, abiti spezzati o ancora sfoggiare un tailleur con pantalone: “Questa mise si addice soprattutto alle donne over 40 o in caso si trattasse di un secondo matrimonio”, precisa Laure de Sagazan. Niente fretta dunque, la scelta deve essere ragionata e sentita. L’abito giusto arriverà e sarà un vero e proprio colpo di fulmine.

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