Lasciare il cane solo a casa per più ore nel corso della giornata non è mai facile. Mentre durante il tempo libero ci sono tante soluzioni per portarlo con sé, usando magari gli zaini che vi abbiamo suggerito su Consigli.it, quando si va a lavoro le cose si complicano. Cosa possiamo fare per lui? Come abituarlo alla solitudine? Quale ruolo hanno musica, giochi, educazione? Ecco cosa ci ha suggerito Fulvia Ioppolo, istruttore cinofilo e coadiutore del cane.
Quante ore lasciarlo da solo
“Dobbiamo tenere in considerazione prima di tutto l’età evolutiva del cane. Un cucciolo che di norma viene adottato a 60 giorni è ancora in fase di attaccamento; per lui siamo i genitori secondari. Già lasciarlo 3, 4, ore solo lo spaventa; visto che siamo il riferimento attraverso il quale guarda al mondo. L’ideale è quindi non oltre le 2 ore di solitudine. Un cane adulto può stare invece solo 3, 4 ore ma non 8 ore. A quel punto meglio intervenire con un dog sitter”.
Il distacco insegnato con il gioco
“Fondamentale abituare il cane con gradualità al distacco. Già lasciandolo solo da una stanza all’altra. Se l’animale tende di norma a seguirci, già cominciare ad ‘allenarlo’ con giochini che lo tengono impegnato mentre noi siamo in un’altra stanza, è fondamentale. Si comincia con 10 minuti di autonomia, poi 15, poi 30”. Per quanto riguarda invece la tipologia di giochi che possono distrarlo, c’è solo l’imbarazzo della scelta tra corde, palline ed esercizi di strategia.
Il ruolo della musica
Di recente Spotify ha annunciato di aver realizzato una pet-playlist per fare compagnia a diversi tipi di animali durante le assenze del padrone. Ma la musica può avere un ruolo conciliante nell’affrontare le ore di solitudine? “Alcune ricerche dicono che è la voce umana, in particolare i canti gregoriani, a dare piacevolezza al cane. Pare che ci sia questo feeling forte tra cani e umani espresso dalla voce che è maggiore di quello verificatosi con altre tipologie di animali”.
Come regolarsi con il cibo
“Si sconsiglia di lasciare tutto il cibo a disposizione e per questo, in alternativa alla presenza fisica, si possono utilizzare le ciotole programmate. Al contrario del gatto che di norma si autogestisce il cibo, nel cane avere del cibo a disposizione può avere delle ricadute sull’educazione. Il fatto che ci sia qualcosa da mangiare a disposizione indica che all’interno del ‘gruppo-famiglia’ nessuno andrà a toccare la sua ciotola. Si tratta di un messaggio di forte leadership che si sta dando all’animale e quindi può essere in alcuni casi controproducente all’interno del ‘gruppo-famiglia’ che lo gestisce e lo educa in casa”.
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