Fare la spesa senza plastica: c’è un’alternativa agli imballaggi e alle confezioni monouso. Si chiama acquisto sfuso, si fa nei negozi alla spina e prevede l’utilizzo dei propri contenitori, riutilizzabili, per rifornirsi di tutto il necessario.
In realtà la pratica di limitare l’uso di confezioni in plastica è già parte del rito del mercato rionale, dove regna la sportina, ossia la busta in tela per collezionare frutta, verdura e spezie. A volte invece gli acquisti si mettono direttamente nel carrello; con meno uso di carta e pacchetti. Per non parlare dell’era in cui si comprava presso il piccolo commerciante di quartiere. Rigorosamente rifornito con prodotti senza imballaggi.
La vera novità riguarda invece l’utilizzo di questa modalità per prodotti come detersivi, dentifrici, shampoo e cosmetici. Come funziona quindi il commercio alla spina e quanto è diffuso in Italia?
Le realtà italiane
Secondo Federconsumatori (dati del 2014) una famiglia che spende solo ‘alla spina’ risparmia circa 800 euro l’anno. Secondo un’indagine Agrosserva nel 2019 la spesa per i prodotti sfusi agroalimentari si è contratta (-2,5%); e questo nonostante il commercio sfuso abbia alcuni illustri rappresentanti.
In Italia esiste il Negozio Leggero, progetto nato nel 2009 per ridurre i rifiuti alla fonte e presente sul territorio nazionale con 15 punti vendita. Si va nei negozi portando i propri contenitori e così si ottiene un risparmio sul costo del recipiente che non viene caricato sul prezzo finale. Dalle miscele del caffè alle farine ai detersivi passando per la cosmesi, tutto è rigorosamente plastic free.
Altri punti vendita
Resto Sfuso è invece un piccolo punto vendita romano che cerca di avvicinare le persone alla consapevolezza dell’importanza di ridurre i rifiuti nella capitale. La filosofia è di cose zero waste e contemporaneamente attenta al gusto e all’agricoltura biologica.
Anche un grande player come Auchan ha reso disponibile il servizio Auchan Self Discount dal 2005. In alcuni punti vendita sono disponibili detersivi alla spina e altri beni di consumo in modalità ricaricabile.
Insomma la strada per sviluppare questa abitudine è ancora lunga, ma si può fare. Rispetto a pochi anni fa, quando la plastica caratterizzava tanti acquisti quotidiani, abbiamo già fatto numerosi passi in avanti.