Ciak, si visita: dal cinema alle mostre. Il regista Wes Anderson si è preso una pausa dal set per occuparsi di un progetto espositivo, pensato insieme all’illustratrice, e compagna, Juman Malouf. Curato dai due coniugi, è ospitato dalla Fondazione Prada di Milano fino al 13 gennaio. Si intitola “Il sarcofago di Spitzmaus e altri tesori” ed è stato organizzato in collaborazione con il Kunsthistorisches Museum di Vienna.
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Wes Anderson e le 537 opere d’arte: la più antica è del 3000 a.C
Sono ben 537 le opere d’arte e gli oggetti selezionati dal 50enne Wes Anderson e da Juman Malouf (Beirut, 1975). Arrivano da 12 collezioni del Kunsthistorisches Museum (Collezione egizia e del Vicino Oriente, Antichità Greco-Romane, Galleria dei Dipinti, Museo Etnografico, Museo del Teatro, Collezione di Antichi Strumenti Musicali, Dipartimento di Armi e Armature, Carrozze, Kunstkammer, Gabinetto di Numismatica, Biblioteca, Collezione del Castello di Ambras) e da 11 dipartimenti del Naturhistorisches Museum di Vienna.
Il progetto ha una forbice temporale decisamente ampia. L’oggetto più antico a essere esposto, infatti, è del 3.000 a.C. Si tratta di un bracciale di perle in faience egizia del Kunsthistorisches Museum. Quello più recente è del 2018. Si tratta di tre uova di emù provenienti dalla raccolta del Naturhistorisches Museum. “Il sarcofago di Spitzmaus e altri tesori” è una riflessione sulle motivazioni che guidano l’atto di collezionare e sulle modalità con le quali una raccolta è custodita, presentata e vissuta.
La scelta delle opere
I coniugi Anderson hanno scelto le opere esplorando i loro universi, ma mettendo in connessione anche oggetti apparentemente molto distanti da e tra loro. Il percorso espositivo è costituito da gruppi di opere. Dagli oggetti di colore verde ai ritratti di bambini. Dalle miniature agli strumenti di misurazione del tempo. Dalle scatole agli oggetti in legno, dai ritratti di nobili e gente comune a soggetti naturali come i meteoriti.
C’è ovviamente anche il sarcofago di Spitzmaus, che dà il nome al progetto. Si tratta di una scatola di legno egiziana che contiene la mummia di un toporagno del IV secolo a.C.. E poi sculture dell’epoca romana, pitture egizie, dipinti cinquecenteschi e seicenteschi, strumenti militari.
La location: Fondazione Prada
L’allestimento, curato dagli Anderson e da Itai Margula, è pensato come uno scrigno con i suoi tesori. Ed è stato trasportato negli spazi della Fondazione Prada come un ready-made. La mostra si espande nel piano terra del Podium per creare un ambiente ispirato alla tradizione del giardino all’italiana, con siepi e padiglioni allegorici.