Non è più un’abitudine da fannulloni. Al contrario, il riposino sul lavoro serve a prendere la rincorsa prima di spiccare il volo del successo e della massima produttività. Sì, anche in ufficio. Perché il power nap, il sonnellino energizzante, da peccato mortale (‘ma come ti riposi sul lavoro?’) sta diventando un vero e proprio grimaldello per essere più efficienti.
Riposino sul lavoro: perché ora le aziende lo incoraggiano
Una riprogettazione del tempo che non proviene tanto dai lavoratori, maggiormente sensibili ai temi del riposo, ma dallo stesso management. Qui sta la rivoluzione. Come racconta il Wall Street Journal, il capo di Mitsubishi Estate Junichi Yoshida, le nap room nella sua azienda sono state realizzate per permettere ai dipendenti di riposare. A Tokyo la società immobiliare ha realizzato sei stanze dotate di lettini reclinabili e luci modulabili dedicate agli 850 lavoratori. Ma anche realtà come Google e la Nasa stanno introducendo politiche aziendali orientate all’oblio temporaneo.
Secondo uno studio della Sleep Foundation, organizzazione no-profit con sede a Washington dedicata all’educazione del sonno, il napping migliora le capacità cognitive. L’importante è non superare i 10 minuti. Già un lasso di tempo vicino alla mezz’ora può scatenare pigrizia e inerzia mentale.
Ne consegue che il napping sta letteralmente cambiando gli spazi di produzione. Persino l’aspetto della scrivania si evolve con accessori che consentono di riposare. Ci sono vari modi per farlo.
Dai pod al cuscino da polso
Dal design più complesso delle compagnie come MetroNaps e GoSleep Pod che progettano delle postazioni evolute per ospitare il sonnellino di lavoratori e viaggiatori, hanno clienti importanti come Virgin Active e Huffington Post Media Group, alla semplicità di cuscini e mascherine pensate per isolare al massimo.
Ostrich pillow è un’azienda che dal 2012 studia possibili soluzioni per la mancanza di sonno. Ha introdotto sul mercato l‘eye pillow, una fascia elastica che viene messa sul viso per creare subito oscurità. C’è poi il pocket pillow, un cuscino da polso sul quale ci si può appoggiare facilmente per chiudere gli occhi evitando graffi sul viso. Per chi invece avesse ancora più bisogno di isolarsi, abbiamo il cuscino ostrica, vero e proprio copricapo da scrivania.
Infine i più tradizionalisti possono sempre optare per una classica mascherina da notte oppure per un riposino condotto sulla durezza del legno del desk e senza protezioni. Certo sarebbe proprio riduttivo dopo tutte queste soluzioni fantasiose, ma ognuno ha i suoi gusti.