Avete mai avuto fantasie erotiche su qualcuno che non sopportate? Qualcuno che vi disgusta, vi fa arrabbiare, vi fa proprio saltare i nervi? Se sì, sappiate che non siete sole: molte persone sono pronte a giurare che il sesso con persone sgradite è un’esperienza incredibile. In lingua anglosassone viene chiamato hate sex, ovvero l’incontro sessuale di due persone che si odiano. Per la precisione, almeno uno dei due odia l’altro, o lo trova repellente. Naturalmente parliamo di situazioni completamente ed esplicitamente consensuali.
Cos’è l’hate sex?
Paradossalmente, sembra proprio che il disgusto, l’odio possa scatenare la pulsione sessuale. C’è chi giura di raggiungere picchi di piacere assoluti con l’hate sex. Ma com’è possibile? E soprattutto, è un meccanismo sano? In teoria quello che accade è che le emozioni negative come l’antipatia (‘odio’ è una parola eccessiva) vengono ‘tradotte’ dal nostro corpo come passione. In pratica, è come se l’adrenalina scatenata dall’innervosirsi diventasse eccitazione.
Spesso accade con gli ex e le ex: una storia finita male, con rabbia e delusione, può lasciare un ricordo negativo ma anche un’eterna pulsione erotica. Metro.uk riporta le parole del professor Craig Jackson della Birmingham City University, che afferma come sotto il termine di ‘hate sex’ si celino una miriade di possibili situazioni: può essere un ‘odio’ unilaterale, che prende la forma di una sorta di ‘vendetta’ (ribadiamo che si parla di situazioni consensuali). O bilaterale, e in questo caso la tensione dell’antagonismo viene sfogata attraverso l’atto sessuale. In generale, si tratta di situazioni in cui almeno una delle persone coinvolte prova sentimenti negativi per l’altra, e li vuole sfogare attraverso il sesso.
Tutto bene quel che finisce bene? In pratica due persone che non si sopportano traggono soddisfazione sessuale l’uno dall’altra. Ma non sempre va così: può anche accadere che dopo aver fatto dell’hate sex ci si senta sviliti, insoddisfatti, e si provi disprezzo nei propri confronti. Quasi una forma di autolesionismo: ‘vado a letto con chi odio perché mi odio’. Inoltre, secondo Pam Custers, dottoressa che si occupa di relazioni e sessualità interpellata da Metro, c’è sempre una componente abusiva nell’hate sex: se uno dei due ‘odia’ l’altro può finire per fare sesso per puro spirito di dominazione, che è un atteggiamento irrispettoso e, nel peggiore dei casi, abusivo.