Quando si prova dolore fisico avere al proprio fianco una persona amata può diminuire la sofferenza. Non si tratta solo di un simbolico ‘farsi forza’, ma di una vera e propria reazione del cervello: quando l’amore è nei paraggi, la percezione del dolore si riduce. Lo affermano i risultati di una ricerca sull’effetto analgesico della presenza di una persona amata. Lo studio è stato condotto dalla University of Health Sciences, Medical Informatics and Technology di Hall, Austria, e la University of the Balearic Islands di Palma de Mallorca, Spagna. L’amore riduce il dolore con la sola presenza? Sembra di sì.
L’amore riduce il dolore. Lo studio
Già diversi studi in passato hanno dimostrato come l’essere innamorati riduca la percezione del dolore. E anche come le interazioni sociali (verbali o fisiche) siano efficaci nel ridurre la sofferenza fisica. Con questo studio i ricercatori hanno voluto capire quanto la sola presenza, come una sorta di supporto passivo, possa influire sulla riduzione del dolore. Può la sola compagnia essere di sostegno?
La ricerca è stata condotta reclutando 48 coppie che stavano insieme da una media di 3 anni. I soggetti erano di età media inclusa tra i 24 e i 40 anni. Innanzitutto, è stato sottoposto loro un questionario per misurare i livelli di empatia, quella caratteristica che permette di entrare in sintonia con l’altro e capire i suoi stati d’animo. Poi è stata testata la loro reazione al dolore, sia da soli che in presenza del partner. In questo secondo scenario, il partner rimaneva nella stanza senza parlare o toccare l’altro. I ricercatori hanno rilevato che tutti, uomini e donne, tendevano a resistere di più al dolore se il partner era presente. E in particolar modo coloro i cui livelli di empatia erano più alti.
Naturalmente, ammettono i ricercatori, il test ha dei limiti: per esempio è possibile che la presenza del partner semplicemente distragga dal dolore. In ogni caso, i risultati sembrano indicare che laddove c’è maggiore empatia unita a sentimenti romantici, il cervello percepisca meno la sofferenza fisica. Un dato importante da cui partire per gli studi sul dolore cronico.