L’estate sta finendo, è inevitabilmente il tempo di bilanci e del ritorno alla routine. Non tutti accolgono bene la conclusione delle vacanze, ma comunque c’è chi considera il post vacanze come la possibilità di scrivere un nuovo capitolo. Carichi di energie positive, ci si prepara ad affrontare nuovamente piccoli e grandi problemi quotidiani che durante un periodo idilliaco più o meno breve sono stati messi al bando. Esiste un modo per non perdere la positività guadagnata in ferie e per impostare i mesi a venire: redigere una wish list. Gli esperti di Guidapsicologi.it ci spiegano il perché.
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Un desiderio non è un obiettivo. Il desiderio nasce in profondità ed è lo slancio verso l’appagamento. Non ha utilità che non sia fine a se stessa, è libero dal sistema di traguardi e successi tipico della struttura che sorregge invece gli obiettivi.
Diceva il poeta e filosofo libanese Kahlil Gibran, “Il desiderio è metà della vita; l’indifferenza è già metà della morte.” Desiderare è vivere, perché tutto ciò che è movimento è innescato da una volontà di appagamento, dal piacere procurato dal percorso stesso e dallo stato di pienezza che si prova al termine del processo. L’indifferenza, invece, annulla questa attività fondamentale dell’essere umano.
Wish list, perché la redigiamo
La lista dei desideri è uno strumento terapeutico. Ci mette davanti a un foglio bianco e ci costringe a fare chiarezza dentro di noi, esplorandoci in profondità, per capire cosa vogliamo. Dalla cosa più semplice come mangiare un gelato in riva al mare nel luogo del nostro primo bacio, ai desideri più articolati, tipo il giro del mondo a piedi o incidere un disco.
Nella scrittura della Wish List non esistono limiti, né di numero né di immensità dei desideri. Nel farla ci si rende conto cosa manca alla nostra vita, cosa ci farebbe felici e lo si afferma in modo esplicito invece di lasciarlo cadere come pensiero passeggero.
Come creare la propria wish list
Prendersi del tempo: per quanto sembri un’operazione semplice, redigere la propria lista non è affatto cosa da poco, anzi. Il consiglio è di trovare un momento in cui si è certi di non essere interrotti, disattivare ogni tipo di notifica, silenzio e iniziare a pensare a ciò che si desidera. Se all’inizio non succede niente non c’è da preoccuparsi, i desideri non tarderanno ad arrivare. Una volta sbloccato l’accesso a questa parte del nostro essere più fanciullo, si troverà il coraggio di osare e di dichiarare apertamente desideri insospettabili. Alcuni desideri ci sorprenderanno, ad esempio la voglia di rivedere una persona che crediamo dimenticata, o di tornare su un luogo che ci ha procurato dolore. Non bisogna giudicarsi, bisogna solo scrivere (rigorosamente su carta) e lasciare che i pensieri scorrano.
Un suggerimento è quello di lavorare sulla fattibilità, per non demotivarsi: se ad esempio si desidera fare il giro del mondo a piedi, ma si è coscienti della sua infattibilità nel futuro prossimo, si lascia comunque il desiderio originale nella lista, aggiungendone uno con un livello di realizzazione più possibile, come può essere fare il cammino di Santiago, intero o una parte.
Dalla lista all’azione
“Preferirei essere il più misero tra gli uomini e avere con me i miei sogni e il desiderio di volerli soddisfare, piuttosto che essere l’uomo più grande della terra e non avere né sogni né desideri.” Sempre per riprendere le parole di Kahlil Gibran, la vera ricchezza sono i desideri e la voglia di soddisfarli. Forti della propria lista, consapevoli dei propri sogni, si passa all’azione.
Ci sono di sicuro alcune cose che possono essere soddisfatte dal giorno seguente: non procrastinare! Lo stesso vale per quelle che richiedono più tempo e maggiore organizzazione. Anche in questo caso bisogna iniziare quanto prima a lavorarci. E in breve ci si renderà conto del grande lavoro che si sta facendo per se stessi. E quanta cura si stia dedicando al proprio star bene.
Una lista work in progress
Proprio per contrastare la rapida realizzazione dei desideri, la lista non è mai chiusa ma sempre in divenire. Ogni volta che ci viene in mente qualcosa, si è liberi di aggiungerla. Non esistono obblighi. I desideri possono cambiare ordine a piacimento. Così come non ci si deve fare scrupoli nell’eliminare un desiderio che ha smesso di generare il nostro interesse.