C’è stato un momento in cui è sembrato che Daniel Craig sarebbe stato uno dei James Bond con meno film all’attivo nel ruolo. Dopo aver interpretato l’agente 007 di Ian Fleming in Casino Royale, Quantum of Solace, Skyfall e Spectre, l’attore pareva pronto ad appendere lo smoking al chiodo. Per fortuna Daniel Craig ha poi cambiato idea: lo rivedremo l’8 aprile 2020 nei panni di Bond in No Time to Die. Il primo 007 diretto da un americano, Cary Fukunaga, regista di True Detective.
Sin dalla sua prima apparizione in Casino Royale, Craig è stato uno dei Bond più controversi e innovativi. La sua investitura è stata incontrata da un’ondata di proteste. Il web impazzì, in un’epoca in cui i social non avevano ancora la presa sulla massa che hanno oggi. Addirittura, il casting di Craig portò alla nascita del sito Craig Not Bond, che oggi sarebbe un hashtag da trending topic su Twitter.
Un Bond per tutte le stagioni.
Poi, il solidissimo action diretto dal veterano Martin Campbell (ha anche diretto Goldeneye, il primo Bond con Pierce Brosnan) fece cambiare idea praticamente a tutti. Per quanto biondo (scandalo!), Craig convinse il pubblico. E ridefinì il personaggio con la sua fisicità brutale, unità a una sensibilità inedita per il personaggio cinematografico. Molto più vicina a quello letterario, e non a caso si scelse di adattare il primissimo romanzo di Ian Fleming. Un vero e proprio reboot, il primo della serie.
Seguirono il deludente Quantum of Solace, e poi il vincente Skyfall. In cui il regista Sam Mendes prese il nuovo Bond di Daniel Craig, un agente dai modi bruschi, lontano anni luce dall’epoca raffinata di Sean Connery, e lo avvicinò a un immaginario più classico. Mendes re-introdusse alcuni capisaldi della saga, come Miss Moneypenny (non più una segretaria ma un’agente, interpretata da Naomie Harris) e i gadget di Q (Ben Whishaw). Alla fine del film, nuovo e vecchio si erano sposati in maniera perfetta. Purtroppo, al suo secondo Bond, Spectre, Mendes non riuscì a replicare la formula vincente. E questo nonostante il ritorno di un villain iconico come Blofeld, interpretato dall’unico attore possibile nel 21° secolo, Christoph Waltz.
Ora, con No Time to Die, siamo arrivati ufficialmente alla fine dell’era Daniel Craig. L’attore ce la sta mettendo tutta per uscire col botto. Si è anche fatto male a una caviglia durante uno stunt, ed è stato sottoposto a chirurgia. Attualmente, il film si sta girando in Italia, tra Matera e la Puglia. E promette di essere un capitolo finale moderno e, ancora una volta, rivoluzionario.
Guarda le foto del set di No Time to Die a Matera.
Non solo perché Bond si scontrerà con un cattivo (Rami Malek) invischiato nella guerra genetica. Ma perché alla sceneggiatura c’è una donna, l’autrice e protagonista di Fleabag Phoebe Waller-Bridge. Che porterà un inedito e benvenuto punto di vista femminile, completando un’evoluzione del personaggio che, da donnaiolo impenitente, si è finalmente innamorato (anche se era già successo nel bellissimo Al servizio segreto di Sua Maestà). Tutto dovrà cambiare, perché tutto continui per altri dieci, venti, trent’anni.