Dubbi amletici ci assalgono quando siamo in procinto di fare la lavatrice, ammettiamolo. Se non riusciamo a riempire il cestello dividendo i capi – bianchi, scuri, delicati, etc – spesso finiamo per mettere tutto insieme. Scegliendo un programma che, alla meno peggio, darà una lavata a tutto. Eppure per quanto riguarda la lingerie occorrerebbe pensarci due volte prima di lavarla con un semplice ciclo da 30 gradi. Perché, stando ai risultati di uno studio, è molto probabile che quando gli slip usciranno dal cestello porteranno con sé ancora diversi… residui umani. Mediamente si tratta di una percentuale piccola, certamente. Ma in caso di bambini o eventi particolarmente “disastrosi” si può arrivare a 10 grammi di sporcizia ancora presente dopo il lavaggio. Dunque, come lavare l’intimo ed essere certi che sia a prova di batteri? Ce lo rivela un articolo del Reader’s digest.
Lavare l’intimo per eliminare i batteri
Ovviamente c’è chi la lingerie l’acquista in pizzo, in seta, in materiali delicati. Chi ama slip e reggiseni ricamati, o boxer con stampe variopinte. Questi capi vanno trattati come delicati, e possibilmente lavati a mano (come vi abbiamo spiegato in questo articolo). Scelta legittima, ma sappiate che molto probabilmente non saranno esenti da batteri. Il profumo di detergente non è garanzia di igiene. In realtà, solo un lavaggio dai 60 gradi in su può garantire l’eliminazione dei micro organismi che si annidano tra i tessuti a contatto con le parti intime. Tuttavia, se non si vuole rischiare di rovinare i capi con temperature troppo alte, si può ricorrere a detergenti con attivatori di candeggina. In molti casi questi sono capaci di igienizzare il bucato anche con acqua non calda. Occorre naturalmente sceglierne uno che non aggredisca i colori, se l’intimo è variopinto.
Chi però non vuole rinunciare al detersivo abituale, purché sia delicato, può aggiungere al lavaggio direttamente nel cestello della lavatrice 100 ml di Ace Gentile Candeggina anche su colorati, sintetici e delicati.
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Inoltre, se volete scongiurare la diffusione dei batteri tra un capo e l’altro, è meglio lavare l’intimo separandolo dal resto del bucato. Infine, per evitare che i microbi rimangano a proliferare nella lavatrice, ogni tanto effettuate un lavaggio a vuoto, mettendo della candeggina nel castello. Leggete anche i nostri consigli su come lavare la lavatrice.
Quali prodotti usare per il bucato
Se l’intimo si lava in lavatrice è opportuno (specie per i reggiseni) usare la retina salva bucato o in alternativa una federa con chiusura a cerniera. In questo modo non si deformerà e le fibre non subiranno danni. Bisogna ricordare di chiudere i gancetti dei reggiseni e scegliere cicli di lavaggio e velocità di centrifuga non troppo aggressivi.
Omino Bianco Detersivo + Igienizzante mette d’accordo tutti con la sua formula concentrata che garantisce igiene in profondità rimuovendo germi e batteri. Elimina anche eventuali macchie ed è adatto per lavare in lavatrice qualsiasi capo, nel rispetto di tessuti e colori. Lascia un delicato profumo di pulito al contrario di altri detersivi che hanno profumazioni troppo persistenti.
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Anche per chi è un po’ distratto o ha poco tempo a disposizione e non sempre riesce a separare i capi bianchi da neri e colorati c’è la soluzione. Sono i foglietti acchiappacolore proposti da Grey, che permettono di effettuare un unico lavaggio per tutto il nostro bucato proteggendo i colori e assicurando risultati incredibili.
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Per chi, infine, preferisce lavare l’intimo a mano, si consiglia di lasciarlo in ammollo per circa 15 minuti in una bacinella con acqua calda e detersivo. In seguito si mescola delicatamente e si risciacqua abbondantemente in un’altra bacinella sempre con acqua calda o tiepida.