In occasione del 70° anniversario della morte di Mariano Fortuny y Madrazo, una raffinata iniziativa rende omaggio al poliedrico artista spagnolo. Si tratta de “I Fortuny”, un’esposizione che vuole evidenziare l’importanza del contesto familiare nella sua formazione artistica. Per la prima volta una mostra sarà dedicata a padre e figlio: Mariano Fortuny y Marsal (1838-1874) e Mariano Fortuny y Madrazo (1871-1949). Il progetto espositivo si propone di indagare due temi che li accomunano. Da un lato la pratica della pittura, saldamente inserita nella tradizione europea degli antichi maestri. Dall’altro la passione collezionistica intesa come occasione di studio e rielaborazione artistica.
L’attitudine per il collezionismo
La passione collezionistica in Fortuny figlio era stata sottolineata già da Marcel Proust. Secondo lo scrittore francese nel riportare a nuova vita i disegni del passato Mariano Fortuny y Madrazo rivelava tutta la sua potenza di artista. Tale risultato fu possibile grazie a una affinata sensibilità che veniva dal contesto famigliare. Non solo. Ma anche grazie a un peculiare modo di raccogliere, studiare e rielaborare i reperti giunti da altri tempi e altre culture. Dal suo canto Mariano Fortuny y Marsal aveva sempre coltivato la propria passione per l’antiquariato. Si circondava infatti di tessuti antichi, vetri, vasellame, armi dei secoli passati, statue, mobili, tappeti. Questi oggetti oltre a decorare il proprio atelier, erano presi come spunto per inserirli nei propri quadri.
I Fortuny: la mostra
La mostra ricompone in parte la collezione di famiglia riportando a Venezia nel palazzo di famiglia opere e oggetti che componevano la raccolta. Dal Museo Ermitage di San Pietroburgo arriva un vaso di maiolica ispano-moresca. È il Vaso del Salar, dotato di una base in bronzo zoomorfa disegnata dallo stesso Marsal. Pezzo importantissimo della sua collezione, fu venduto ad un’asta parigina immediatamente dopo la morte. Dal Museo del Prado arriva, poi uno dei dipinti più significativi tra quelli del padre: “I figli del pittore nel salone giapponese”, magnifico olio su tela nel quale si vede il piccolo Mariano giocare con un tessuto decorato a motivi orientaleggianti. Ci sono naturalmente alcuni dei dipinti “orientalisti” per cui Marsal era famoso. È il caso di “Arabo davanti a un tappeto”, “Incantatori di serpenti” e “Un marocchino”.
Gli abiti in esposizione
Un ampia selezione è dedicata agli abiti che fecero conoscere al mondo il nome di Mariano Fortuny Madrazo. Fra questi il Delphos, mantelli e cappe in velluto di seta, scialli Knossos in leggerissima garza, provenienti da collezioni pubbliche e private. In mostra anche tessuti antichi, scudi, pugnali e armature preziosamente decorate, incisioni, acquerelli e disegni. Non mancano modellini per scenografie, fotografie, strumenti da lavoro, per ricreare l’atmosfera di intensa creazione che animava il palazzo. Di questo ammaliante universo alcuni aspetti rivelano una continuità di temi tra padre e figlio.