Passare una o più notti insonni è un dramma. Ebbene sì, al mattino ci si sente di pessimo umore e, ovviamente, la stanchezza si fa sentire causando problemi di concentrazione e memoria. Quando si parla di insonnia, in realtà, bisognerebbe parlarne al plurale: stando a quanto ha svelato al Daily Mail la specialista del sonno, Olivia Arezzolo, ne esisterebbero cinque diversi tipi. Tutto dipende dalla personalità dei pazienti. Avere un sonno sereno non è però cosa impossibile, basta rivedere le proprie abitudini.
Insonnia, tutto dipende dalla propria personalità
Il primo tipo di insonnia interessa le persone molto stressate (spesso anche depresse) che, in quanto tali, hanno serie difficoltà a staccare la spina e riposare. Non riescono mai a spegnere il cervello. Il secondo tipo riguarda coloro che sono moderatamente angosciati ma in grado di rispondere con il sorriso alle esperienze positive. Coloro che, invece, hanno spesso uno stato d’animo negativo, affrontano la vita con pessimismo. Ciò, inevitabilmente, ha il suo peso e rende difficile addormentarsi.
Ci sono poi soggetti che, sebbene siano lievemente angosciati, hanno una marcata reattività. Ovvero sono meno ansiosi, nel complesso, e sensibili alle influenze provenienti dall’ambiente esterno. Che siano positive o negative. A causare l’insonnia sono probabilmente gli eventi della vita come, ad esempio, le difficoltà finanziarie o i problemi di coppia. L’ultimo caso riguarda i soggetti scarsamente stressati con una bassa reattività. Anche in questo caso i soggetti in questione sono in grado di reagire agli eventi della vita ma, a differenza del gruppo precedente, sono meno coinvolti.
Esercizi di mindfulness per un sonno sereno
Quindi, come fare al fine di gestire l’insonnia nel migliore dei modi? Non è necessario ricorrere a particolare terapie per disconnettersi da tutto e tutti e assicurarsi un sonno sereno. Basta infatti fare dei respiri profondi o praticare esercizi di mindfulness. Funzionano realmente? Sì, purché siano ripetuti sia di giorno che di sera. “Un’eccessiva attivazione del centro di stress nel cervello, l’asse ipotalamo-ipofisi-surrene (HPA), contribuisce all’incapacità di rilassarsi alla sera”- ha detto Olivia.
10.000 passi al giorno per un sonno sereno
Anche tenersi in movimento aiuta. A darne prova è stata una ricerca giapponese secondo la quale i famosi 10.000 passi al giorno, necessari al fine di tenersi in forma, se ripetuti in maniera costante per quattro settimane permetterebbero di migliorare la capacità dei partecipanti di addormentarsi. Così come la qualità del sonno.
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Occhio ai danni della luce blu
Attenzione agli schermi di tablet e smartphone: “La luce blu aumenta il rilascio del cortisolo noto come l’ormone dello stress” – ha detto Olivia. Bisogna tutelarsi, sempre, dai danni dei raggi blu proteggendo gli occhi in maniera adeguata. La minaccia viene anche dai social: “Disconnettiti da qualsiasi pagina in grado di suscitare ansia e connettiti solo con le persone che trasmettono fiducia” – ha concluso l’esperta.