E’ una di quelle specialità che hanno reso la cucina italiana famosa in tutto il mondo. La pizza è una prelibatezza che conquista il palato dei buongustai di ogni latitudine. Non a caso è uno dei piatti italiani più imitati, anche se mai eguagliati. Napoletana, romana o “una via di mezzo” la vera pizza si mangia soltanto in Italia. E se i turisti l’adorano, gli italiani ne vanno letteralmente pazzi. Una recente ricerca condotta da Demetra per conto di Eataly e presentata durante IMPRONTE DI PIZZA – La parola a chi lascia il segno, dimostra che per gli italiani mangiare la pizza è molto più di uno sfizio da togliersi ogni tanto. E’ una vera e propria consuetudine, tanto che più della metà degli intervistati afferma di mangiarla almeno una volta alla settimana.
Mangiare la pizza è un piacere da concedersi spesso
La ricerca, condotta su un campione rappresentativo di italiani, ha analizzato le abitudini alimentari legate al consumo della pizza. Il 60% degli intervistati ha affermato di mangiare la pizza almeno una volta a settima. Ed il 15% addirittura più di una volta. E’ evidente, dunque, che la pizza rimane uno dei capisaldi della cucina nostrana. A prescindere dalla ricetta. Da nord a sud, infatti, il consenso è universale. E se il 35% preferisce la succulenta pizza napoletana, il 26%predilige, invece, la sottile pizza romana. Il 25%, invece, gradirebbe una via di mezzo tra le due ricette. La maggioranza (65%), inoltre, si dichiara consapevole, a prescindere dalla ricetta, dell’importanza dal punto di vista della digeribilità del tempo di lievitazione e del lievito utilizzato.
Pizza sì, purché sia di qualità
Su un altro aspetto gli italiani sembrano concordare: la qualità degli ingredienti. Il 50% degli intervistati, infatti, ritiene importante conoscerne la provenienza. Ed il 38% lo ritiene molto importante. C’è, dunque, una certa attenzione a ciò che si mangia. Anche quando ci si concede un peccato di gola. Molti, inoltre, hanno manifestato una certa preferenza per ingredienti di comprovata qualità. Meglio ancora se certificati. Via libera, dunque, a prodotti DOP e IGP e a Presidi Slow Food. Una certa attenzione viene dedicata anche alla scelta delle farine. Se il 48% degli intervistati, infatti, continua a preferire gli impasti a base di farina 00, non manca chi, invece, sceglie pizze con farina integrale o multicereali (32%) ed in caso di intolleranze anche versioni senza glutine (2%).
Per quanto riguarda il condimento la preferita continua ad essere la classica margherita (35%). Ma ultimamente la diavola sembra riscuotere particolari consensi. Con il 19% di preferenze (che diventa il 25 in Emilia Romagna), infatti, raggiunge la classica capricciosa, particolarmente amata dai siciliani (38%).
Pizza, lo sfizio anticrisi
La ricerca condotta da Demetra e i dati di vendita confermano che la pizza rimane sempre in auge anche in periodo di crisi. O forse proprio a causa della crisi. Oltre ad essere un vero e proprio pezzo di cultura e tradizione, la pizza è anche uno sfizio abbastanza economico. Nonostante siano sempre più numerose le proposte gourmet che contemplano ingredienti e soluzioni creative ricercate a fronte di un aumento del prezzo di vendita. Anche se la qualità si paga, gli italiani non sembrano disposti a spendere cifre astronomiche per mangiare la pizza. Il 38% degli intervistati, infatti, si dichiara disposto a spendere 6-7 euro. Mentre il 18% si spinge fino a 8-9 euro. 10 euro sembra essere la soglia massima di spesa dichiarata dal campione, anche nelle regioni con reddito più elevato. Solo il 5%, infatti, afferma di essere disposto a spendere ancora di più.