Il 15 maggio i Backstreet Boys hanno regalato ai fan storici un concerto a Milano come parte della loro reunion mondiale. Il tour sta toccando tantissime tappe in tutto il globo.
Per l’Italia si è trattato di una serata presso il Forum di Assago dove la boy band anni ’90 è apparsa in ottima forma. Ma forse quel concerto è stato più di una buona performance.
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Backstreet Boys, la reunion che fa tornare teenager
Piuttosto ha rappresentato una maniera per prendere la macchina del tempo. E così tornare a un assetto della musica pop oggi gradualmente scomparso.
Ossia quello formato prevalentemente dalle boy band. Formazioni tutte al maschile tipiche degli anni ’90; dove di solito i membri dovevano saper cantare e ballare. Inoltre, e non era cosa da poco, dovevano avere stile. E tra un passo di danza e un acuto facevano impazzire le ragazzine. I Backstreet Boys erano una delle formazioni più note. Erano poi soprattutto protagonisti di un derby con un’altra nota boy band: gli ‘N Sync. Un gruppo capitanato da una star del pop come Justin Timberlake.
Scopriamo qualcosa di più di questa rivalità e di come divideva il pubblico dell’epoca. Perché forse gli anni ’90 non sono mai passati di moda.
Backstreet Boys vs ‘N Sync: chi vince il derby?
Le fan si dividevano su molti temi ma si sa che i Backstreet Boys vendevano più dischi, mentre gli ‘N Sync riuscivano a brillare soprattutto grazie a Timberlake. Entrambi però ebbero successo in Europa e per questo sono cari alle fan italiane. Il talento di Timberlake spiccava come quello di Beyonce nelle Destiny’s Child ma non era abbastanza per far guadagnare a tutto il gruppo. Tra l’altro entrambe le boy band furono interessate, non direttamente, dal caso Perlman, dal nome del produttore delle due band che fu condannato per frode a 25 anni di prigione. Forse l’unica vicenda che accomuna in negativo due boy band molto diverse tra di loro ma entrambe valide. Se è vero che i Boys furono più dediti a canzoni romantiche e gli ‘N Sync ebbero uno spirito più da dancefloor, le fan sceglievano non solo sulla base delle differenti vibrazioni. C’era chi amava i boccoli di Timberlake e chi il caschetto liscio di Carter. Un altro motivo di amore o di odio per un derby sempre molto sentito.