Una postura corretta è un obiettivo che fa venire in mente lunghe sessioni di pilates o di ginnastica posturale e mai abitudini più quotidiane. Come per esempio camminare semplicemente per strada.
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Oggi però gli scienziati richiamano l’attenzione su come l’andatura possa influenzare negativamente o positivamente il nostro benessere fisico e mentale. Proprio nel momento in cui la camminata veloce anche ai fini sportivi sta diventando un vero e proprio must.
A parlare di questo aspetto è il giornale Daily Mail che racconta di come una ricerca abbia tracciato un legame tra andatura e salute.
Postura corretta durante la camminata: quanti benefici
Per esempio un’andatura corretta può ridurre il rischio di artrite al ginocchio.
Secondo la studiosa, insegnare alle persone a cambiare la loro andatura nella mezza età fa risparmiare loro decenni di dolore ed evita la necessità di un successivo intervento chirurgico di sostituzione del ginocchio. Si può cominciare partendo dall’utilizzo di un pratico tapis roulant.
“Il modo in cui le persone camminano può essere influenzato da una piccola lesione come una lesione o una deformazione della cartilagine. Di conseguenza, le loro ginocchia vengono espulse dal loro corretto allineamento quando fanno un passo “.
Nelle ginocchia sane, la cartilagine e l’osso articolare sotto di esso rimangono in costante comunicazione. La cartilagine istruisce l’osso a rilasciare nuove cellule che ringiovaniscono i tessuti per compensare l’usura.
Postura corretta. L’esperimento
Nel frattempo, il professor Holt sta sperimentando modi per insegnare alle persone a cambiare la loro andatura.
“Chiediamo loro di camminare con stili diversi, ad esempio con un’andatura più ampia, per vedere se ciò può fare la differenza”, afferma.
Altri studi suggeriscono che cambiare lo stile di camminata potrebbe anche aiutare a prevenire la depressione.
L’impatto dell’andatura sulla salute mentale
Le ultime prove sono emerse a febbraio, in uno studio riportato nel Journal of American Geriatrics Society che, per quattro anni, ha monitorato oltre 4.000 persone sane in Irlanda oltre i 50 anni. Ha trovato un legame forte tra andatura fragile o scorretta e malattia depressiva.
“Una minore velocità di deambulazione e passi più brevi predicono un rischio significativamente maggiore di depressione”, afferma il dott. Robert Briggs, specialista in ricerca in medicina geriatrica e fellow presso l’Irish Longitudinal Study On Aging di Dublino.
Insomma, quante cose possiamo cambiare cominciando dai piccoli passi.