Il latte materno, è risaputo, costituisce un pasto completo per i neonati fino allo svezzamento. Favorisce infatti la loro crescita e lo sviluppo. Stando a quanto riporta il Daily Mail, i meriti andrebbero attribuiti agli oligosaccaridi (HMO): questi zuccheri, non essendo metabolizzati durante il processo digestivo, arrivano integri nel colon dove vengono utilizzati dai cosiddetti batteri buoni. Secondo recenti studi nei bambini potenziano il sistema immunitario, difendono dalle infezioni e dalle infiammazioni e favoriscono lo sviluppo ottimale del cervello. Molti studiosi si stanno chiedendo se tali benefici potrebbero interessare anche i soggetti adulti. Ci troviamo dunque davanti al nuovo superfood del futuro?
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Latte materno, i benefici degli HMO
A quanto pare gli HMO potrebbero aiutare gli adulti a contrastare eventuali allergie e malattie come la sindrome dell’intestino irritabile oltre a favorire il benessere del cervello. “L’HMO stimola il cosiddetto nervo vago. Ciò potrebbe favorire lo sviluppo del cervello nelle prime fasi di vita ed evitare invece il declino cerebrale in età avanzata” – ha affermato Rachael Buck, ricercatrice presso gli Abbott Laboratories.
Tuttavia tali ipotesi sono ancora viste con scetticismo da parte di alcuni membri della comunità scientifica. Ad esempio secondo Steven A. Abrams, presidente del comitato per l’alimentazione dell’American Academy of Pediatrics, non è detto che aggiungere un componente del latte umano a un prodotto artificiale possa renderlo paragonabile a quello materno.
Intanto, stando a quanto si legge su Bloomberg, sono tante le multinazionali (DowDuPont Inc., BASF SE etc.) che stanno tentando di realizzare in laboratorio prodotti a base di HMO destinati a un pubblico adulto. Parliamo di un giro d’affari annuale che ha un grande potenziale economico.