Amsterdam è una delle città più frequentate dai visitatori di tutto il mondo. Famosa per tante immagini iconiche che la rendono riconoscibile ovunque, è celebre anche per ospitare il Quartiere a Luci rosse. Si tratta di una zona non adatta a tutti, in quanto si passeggia tra le strade dove si vedono prostitute in abiti succinti che posano in vetrina o intente in diversi spogliarelli. Dove si susseguono locali ambigui, coffee shop dal riconoscibile aroma di marjuana e musei piuttosto particolari. E’ un labirinto di viuzze medievali nel cuore della città, nell’area conosciuta come De Wallen. E si trova appena a sud est rispetto alla stazione centrale, attorno ai canali illuminati a neon di Oudezijds Voorburgwal e Oudezijds Achterburgwal.
Amsterdam, il Quartiere di De Wallen
Amsterdam è stato uno dei principali porti per il commercio internazionale sin dal Medioevo. Da sempre calamita per il mestiere più antico del mondo. Si dice che già intorno al XIV secolo alcune donne si aggirassero tra i vicoli portando delle lanterne rosse. Il colore emanava una luce che le rendeva particolarmente avvenenti. Cosi iniziarono i primi incontri con i marinai nei pressi del porto. E la proliferazione di bar e locali di intrattenimento. Anche se la prostituzione è rimasta illegale fino al 1810 e i bordelli sono stati legalizzati soltanto nel 2000.
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La maggior parte dei turisti non sa, però, che la zona è anche un quartiere residenziale. E i tour causano non pochi problemi. Tanto che nel 2018 era stato introdotto un sistema per limitarne il numero. E dal prossimo anno, quindi dal 2020, i tour per turisti nel quartiere a luci rosse di Amsterdam saranno vietati. Anche perché sono davvero troppe le persone che si radunano per fotografare le lavoratrici in vetrina, incuranti dei divieti. Se ne calcolano almeno un migliaio a settimana, che interferiscono con le condizioni lavorative delle donne.
Stop ai tour guidati nel Quartiere a luci rosse
Ecco, dunque, la necessità del Project 1012, che prende il nome dal CAP dell’area. Che incoraggia studi di design, gallerie d’arte, bar e altre imprese creative a aprire qui la propria attività. Nel 2013 è stata alzata l’età minima per la prostituzione, che è passata da 18 a 21 anni, ed è stato istituito l’obbligo di chiudere le vetrine tra le 6.00 e le 8.00 di mattina.
Con la nuova legge i singoli visitatori saranno ancora in grado di ammirare il quartiere a luci rosse e le sue prostitute, ma i grandi gruppi di turisti no. Oltre a un sovraffollamento della zona, molti tour causano la sosta di troppe persone nei punti più celebri, come Oudekerksplein. Il punto di partenza per la visita al quartiere a luci rosse è, ironicamente, l’edificio più vecchio di Amsterdam, la chiesa del quattordicesimo secolo Oude Kerk. Nel 2014 è stato aperto il Red Light Secrets, un ex bordello trasformato in museo, dove scoprire tutti i retroscena della professione. Al Museo Erotico si trovano esposizioni di bondage e diversi oggetti in tema. Ma per chi è in cerca di esposizioni più esplicite si deve dirigere verso il Sexmuseum, tra la stazione centrale e Piazza Dam.